Nella stagione d’esordio, la nuova proprietà rossoblù ha puntato forte sui giovani e su chi teoricamente sarebbe stato l’allenatore giusto per poterli valorizzare. Tanti nuovi arrivi non superavano i 23 anni d’età , partendo da Cragno passando per Benedetti, Capuano, Crisetig, Donsah e Rangel, sino ad arrivare a Longo. Una lista di prospetti interessanti che, se affiancati in maniera adeguata avrebbero potuto e dovuto assicurare un buon futuro alla squadra isolana.
Probabilmente una mossa azzardata ma condivisibile, con il senno del poi da attuare in tempi più dilatati e non in maniera così ingente in una sola stagione. Il bilancio di fine stagione parla di promossi come Crisetig e Donsah, bocciati come Longo e rimandati come Cragno e un Rangel ancora tutto da scoprire. Alcuni hanno fatto le valige, altri potrebbero rimanere e dare una mano per riconquistare dopo un solo anno di purgatorio la serie A.
Anche quest’anno la dirigenza e il nuovo uomo mercato Capozucca sembrano orientati sul portare e puntare su giovani che assicurerebbero un discreto futuro sul campo e se valorizzati sicuri proventi in caso di cessione futura.
Le conferme di Barella in primis e Murru senza la scomoda concorrenza di Avelar, preannunciano un ruolo centrale per i due prodotti del vivaio passato recentemente dalla gestione Matteoli a quella di Mario Beretta. Inoltre gli arrivi di Antonio Barreca classe ’95, Luka Krajnc ’94, Niccolò Giannetti ’91, Marco Fossati classe ’92 e il ritorno di Del Fabro anch’esso classe ’95 portano il Cagliari ad un’età media di soli 23 anni.
La rosa si sa non è ancora completa, ma qualche aggiunta d’esperienza come quello insperata di Storari e Colombo, faranno il paio con altri giovani che attendono solo un grande occasione per potersi mettere in mostra con maggiore costanza.
Il giusto mix d’entusiasmo, gioventù e voglia d’emergere, unito alla guida di interpreti più navigati può essere la ricetta giusta al fine di disputare un campionato nelle posizioni di vertice.

