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Diritti Tv, quando in Inghilterra il fanalino di coda incassa quasi quanto la Juve (FOTO)

Grandi differenze nelle somme ricevute dalle squadre italiane, rispetto a quelle inglesi e quelle degli altri campionati maggiori europei. Ecco tutti i numeri campionato per campionato, squadra per squadra

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C’è un paese, non troppo lontano dall’Italia, in cui anche le piccole squadre hanno la possibilità di metter mano al portafogli ed essere protagoniste nel mercato: è l’Inghilterra, dove la distribuzione dei diritti tv segue logiche differenti rispetto al nostro sistema.

La metà di essi, ovvero il 50%, viene diviso equamente tra i venti club che partecipano al massimo campionato; un altro 25% è destinato alle stesse società in base ai risultati ottenuti e al piazzamento in classifica; il restante 25% viene stabilito in riferimento al numero di partite trasmesse in televisione. Fattori secondari sono rappresentati dal numero di tifosi al seguito della squadra.

Tra club di “punta” e neopromosse, in ogni caso, non c’è un abisso in termini di diritti tv percepiti. Si pensi che quest’anno l’ultima classificata in Premier League, il QPR, ha percepito ben 90,8 milioni di euro. Una cifra da capogiro, che potrà essere utilizzata per tentare una pronta risalita. La penultima, il Burnley, ha ottenuto 91,5 milioni, mentre l’Hull City 93,4. La squadra più “ricca” è stata la vincitrice del campionato, il Chelsea, con 99 milioni di sterline (138,6 milioni di euro), seguita da Manchester City con 137,9 milioni di euro e Manchester United con 135,5.

In Serie A la musica cambia, eccome. La cifra percepita dalla Juventus è stata quasi quanto quella del QPR: 96,1 milioni di euro. Milan e Inter si sono messe in tasca rispettivamente 78,5 e 78,4 milioni. Ciò che differisce tra il campionato nostrano e quello inglese riguarda il rapporto prima-ultima: in passato era addirittura 7 a 1 in Italia; ora è 4 a 1. In Inghilterra è di appena 1,5 a 1. Il 40% dei proventi tv è diviso in parti uguali, il 30% in base ai bacini d’utenza e il 30% in base ai risultati.

L’Empoli è il club ad aver ha percepito la cifra più bassa: 19,7 milioni di euro. La precedono il Sassuolo, pur autore di un ottimo campionato, con 20,2, e la penultima Cesena con 22,8. Il Cagliari, retrocesso in quanto terzultimo in classifica ma avente un elevato bacino d’utenza, ha incassato 32,5 milioni.

Nel 2014/15 le società della massima serie italiana si sono spartite 855,5 milioni, quelle di Premier ben 2,25 miliardi. Una differenza enorme.

Ora possiamo capire il perché di offerte faraoniche da parte delle società d’oltremanica: lì le casse sono ben piene. E capiamo anche il motivo per il quale un certo Massimo Cellino, vecchia conoscenza rossoblù, punti col suo Leeds a salire in Premier al più presto.

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