Quando in panchina siede uno come Zeman affidarsi a due portieri esordienti nella massima serie, può essere una decisione azzardata che si rischia di pagare soprattutto se non si ha in rosa un portiere di esperienza. La dirigenza rossoblù nel mese di gennaio è tornata sui propri passi, ingaggiando un buon portiere caduto in disgrazia in quel di Udine voglioso di dimostrare il proprio valore.

Da titolare inamovibile, a terzo portiere passando per un brutto infortunio, dai preliminari per la Champions e la nazionale serba a mero spettatore della squadra della famiglia Pozzo. L’esordio in rossoblù con il Cesena regalò la prima vittoria del Cagliari al Sant’Elia facendo immaginare una salvezza possibile grazie anche la cura Zola. Invece dopo un buon inizio di 2015, dove Brkic ha sfoderato prestazioni da grande portiere, i risultati son andati scemando, lasciando spazio allo scoramento e al ritorno di Zeman. Proprio la prima partita dopo l’esonero di Zola poteva essere quella della riscossa, ma proprio Brkic con un’uscita criticabile ha consentito il goal a tempo ormai scaduto dell’ex Vecino.

Anche nella debacle interna contro la Lazio il portierone serbo non è apparso esente da colpe, ma la squadra sembrava oramai allo sbando e additare eccessive colpe ad un solo interprete è ingeneroso e non veritiero.

La formula con cui è arrivato nell’isola, ovvero in prestito con diritto di riscatto, lascerebbe poco spazio ad un futuro in rossoblù, ma Giulini ha fatto intendere che proverà a far di tutto per ottenere dall’Udinese Brkic anche per la prossima stagione. Restare in Sardegna garantirebbe una buona vetrina a lui e contemporaneamente alla squadra rossoblù ben pochi dubbi in ruolo estremamente delicato.

Unico rimpianto, non averlo avuto a disposizione fin dall’inizio della stagione.

Uno dei pochi a meritarsi la sufficienza avendo sempre e comunque dato il massimo delle proprie potenzialità.

Voto alla stagione: 6,5