L’inevitabile è stato definitivamente sancito. Il Tribunale di Parma ha ufficializzato il fallimento del Parma FC, stabilendo anche l’esercizio provvisorio del club crociato. I curatori fallimentari saranno Angelo Anedda, presidente dell’Ordine di Commercialisti locale, e Alberto Guiotto, già curatore speciale nell'ambito del processo Parmalat.

Una decisione inevitabile viste le vicende degli ultimi mesi, ma anche una possibile via d’uscita che non dovrebbe comportare ulteriori scossoni al campionato di Serie A. Il piano varato dal presidente federale Carlo Tavecchio, infatti, prevedeva l’immissione di circa 5 milioni di euro per permettere al Parma di completare la stagione, garantendo parte degli stipendi dei dipendenti.

L’unica condizione che ne impediva la messa in atto era un possibile dilungarsi delle tempistiche relative al fallimento. Procedure che però si sono completate in tempi record. A questo punto, anche la sfida di domenica sera in casa con il Torino dovrebbe disputarsi regolarmente.

Salvo nuove sorprese o cambiamenti di posizione da parte dei giocatori, sollecitati dalla tifoseria organizzata nella giornata di mercoledì affinché si rifiutassero di sottostare al patto con i vertici federali. Uno scenario che, però, sembra difficilmente percorribile. Pur sapendo di poter conservare soltanto un briciolo della regolarità del campionato, i giocatori del Parma hanno intenzione di completare la stagione per permettere ai dipendenti di vedere almeno parte degli stipendi arretrati.