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Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Chi si accontenta gode?

La partita con la Juve, nonostante la portata del risultato, deve far stare tranquilli squadra e tifosi rossoblù?

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Stavolta David non ce l’ha fatta contro Golia. Ma ci è andato vicino. E Golia un po’ se la stava facendo sotto, almeno per settanta minuti. Potrebbe essere questo il colorito resoconto del match del Sant’Elia tra Cagliari e Juventus, il ragazzetto contro il gigante.

La sfida era impari, si sapeva, e gli squilibri con la superpotenza torinese ci sono sotto tutti i punti di vista: di classifica, coi bianconeri che hanno più del doppio dei punti dei rossoblù (52 contro 21); nei gol fatti (46 Juve – miglior attacco – e 19 Cagliari) e in quelli subiti (12 contro 28); dal punto di vista economico (il monte ingaggi, ad esempio, recita un disarmante 115 milioni di euro contro i 17 della società di viale La Playa spesi per gli stipendi dei propri giocatori); di infrastrutture, visto l’impietoso confronto tra la società con lo stadio più all’avanguardia in Italia e quella che uno stadio vero e proprio nemmeno ce l’ha, o perlomeno nell’accezione comune del termine (volendo, per un campionato di Promozione regionale il Sant’Elia andrebbe più che bene).

Ma nonostante tutto ciò, quando si scende in campo tutti questi aspetti svaniscono e spesso non si denotano in campo. Nemmeno ieri, anche se il risultato potrebbe far pensare l’opposto a chi non avesse visto la partita o a chi comunque vede il bicchiere mezzo vuoto... Un risultato bugiardo: questo è ciò che può confermare chiunque abbia assistito al bellissimo spettacolo offerto dai 22 in campo.

A questo punto, allora, con quale stato d’animo i tifosi rossoblù devono lasciarsi alle spalle la supersfida con la capolista della serie A? Sereni e fiduciosi per il futuro, (bicchiere mezzo pieno) data la dimostrazione di forza e compattezza data ieri con la squadra più forte? O preoccupazione e ansia (bicchiere mezzo vuoto) per il prosieguo del campionato, per 19 punti che vanno ancora fatti e per il fatto di aver un po’ mollato psicologicamente dopo il vantaggio di Marchisio?

Insomma, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Noi crediamo che ci sia da essere ottimisti in ottica salvezza, chi si accontenta gode… forse, o come dice Ligabue “così, così”. Non bisogna farsi prendere dall’agitazione, nonostante questa sconfitta immeritata nelle dimensioni in cui si è sviluppata e nonostante qualche cessione eccellente. Il Cagliari, al cospetto di una squadra tra le più forti d’Europa e lanciatissima in Italia verso un campionato da record, ha dimostrato di essere squadra di qualità, compatta e con uomini che possono fare la differenza. Certo, possibilmente non dovrà accadere il calo psicologico avuto dopo il vantaggio della Juve che, oltre al terzo e al quarto gol di Llorente e Lichtsteiner, è sfociato altresì in un nervosismo diffuso, comprensibile ma che ha portato all’espulsione di Pinilla: ciò che causerà una situazione d’emergenza in attacco nel prossimo match.
Avanti così, allora, senza farsi prendere dall’ansia e dalla paura.

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