Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il brutto anatroccolo… diventerà un bel cigno?

Centrata la prima vittoria casalinga grazie al contributo inaspettato di Joao Pedro

Condividi su:

Indossare la maglia numero 10 ed essere brasiliano, sottintende che nel gioco del calcio si sia discretamente bravi e dotati di estro e fantasia. Tali caratteristiche João Pedro Geraldino dos Santos Galvão le ha mostrate raramente in questi primi mesi di esperienza con la maglia rossoblù, diventando l’emblema della squadra messa a disposizione di Zeman. Arrivato a Cagliari per la cifra di un milione di euro più Cabrera dai portoghesi dell’Estoril, è stato sovente impiegato nel trio di centrocampo, dimostrando più carenze che attitudini nel scendere in campo in quella posizione.

Le differenze di valutazione tra lo sciagurato uruguayano e il brasiliano parevano francamente incomprensibili, se non giustificate dalla differenza d’età che vede Pedro non ancora 23enne.

L’arrivo di Zola, come sottolineato più volte dai vari interpreti ai microfoni, ha ridato fiducia ad un gruppo demoralizzato, incapace di esprimere in campo una qualsivoglia idea di gioco comune.

La vittoria con il Cesena ha restituito si morale e punti in classifica, ma il risultato non deve trarre in inganno, vista la pochezza tecnica e tattica di un Cesena destinato a far ritorno prontamente in serie cadetta.

Dal cambio di guida tecnica e conseguente mutazione del ruolo in campo, Joao Pedro ha dato segnali di risveglio, presentandosi con personalità sul dischetto del penalty e con una prontezza d’animo che gli ha permesso di ribattere in rete la respinta del portiere.

L’assist per il raddoppio di Donsah ha dimostrato come una discreta fantasia sia insita nel repertorio del carioca, che nel reparto offensivo potrebbe aver trovato la giusta collocazione tattica. In un attacco per il momento povero di grosse alternative, Zola ha trovato una valida alternativa, capace di fornire un maggiore dialogo tra centrocampo e attacco.

È indubbio che una rondine non fa primavera, ma un Joao Pedro cosi può far ricredere prontamente i numerosissimi scettici.

Condividi su:

Seguici su Facebook