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Ekdal: concretezza, eleganza e dinamismo al servizio di Zemanlandia

Il mister boemo ha trasformato lo svedese centrocampista a trecentosessanta gradi

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C’era una volta un giocatore qualunque. Si chiamava Albin Ekdal, bravino sì, ma nulla di speciale. Era un giocatore piuttosto grezzo, utile ad una squadra che punta alla salvezza, ma nulla di più. Tra l’altro lo svedese era un centrocampista che trovava quasi mai la via del gol. Poi è arrivato Zeman. Il boemo ha trasformato lo scandinavo, che da eterna promessa si è consacrato, diventando uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato. Ekdal ha acquisito una crescente sicurezza nei suoi mezzi, diventando il faro della mediana rossoblù, l’elemento imprescindibile nello scacchiere del mister di Praga. Albin ha anche trovato la porta con una certa frequenza. Infatti sono ben quattro i centri in questo inizio di campionato, di cui tre nello storico successo di San Siro contro l’Inter. Ma la cosa che più colpisce è la personalità travolgente che lo svedese mette in campo ogni domenica, risultando fondamentale grazie alla sua eleganza nel tocco, i suoi inserimenti, ma anche il suo grande lavoro in fase di non possesso. Tutte qualità che gli hanno permesso di diventare un membro fisso della nazionale gialloblù di Hamren, nonché pupillo di Zeman e del presidente Giulini, che lo ha definito di gran lunga il migliore in campo nel match di domenica contro il Napoli. Un complimento importante, che giunge ad Albin Ekdal, quel ragazzo silenzioso, che non è più un giocatore qualunque.

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