Tutta la Sardegna festeggia oggi il compleanno di Gigi Riva, un grande uomo, prima che un grande calciatore. Tutta l’Italia lo festeggia, per dire la verità, basta guardare un qualunque inserto sportivo, telegiornale o canale tematico per accorgersi che questa settimana tutti, gli  rivolgono un pensiero. Lui che ha portato la Sardegna oltre i confini territoriali che l’hanno tenuta fisicamente separata dall’Italia e che ha fatto del Cagliari una realtà conosciuta e stimata da tutti. In tanti, tra i meno giovani, sono affezionati ai colori rossoblù perché c’era Rombo di Tuono a portare lo stemma dei Quattro Mori in tutta Italia, tanto che persino la stella della tv di allora, Raffaella Carrà, gli dedicò una canzone. Nei paesini del centro, come ha raccontato spesso Riva in tante interviste, la sua foto veniva tenuta accanto a quella dei familiari più stretti perché, pur non conoscendolo, era di famiglia: quando Gigi chiese ad una signora anziana il perché di quella foto sulla credenza lei, non riconoscendolo, rispose “perché è un buono”.
È amato da tutti, vecchi e giovani, perché pur tra i vari tentennamenti all’inizio della sua avventura rossoblù lui, che veniva dal profondo Nord, è riuscito a capire la gente sarda (anche per alcuni tratti simili della personalità, come il suo essere schivo e riservato) ed è diventato lui stesso un sardo, ha difeso i suoi “fratelli” isolani da chi, in giro per la penisola, li offendeva chiamandoli “pecorai” o “pastori”, e alla fine ha deciso di legare il suo destino a questa terra. Che può essere difficile, aspra e dura, soprattutto con chi non è nato qua ma che, una volta che si apre, dà tutto, anche il cuore. E noi il cuore lo abbiamo donato a Gigi. Per questo oggi è festa in tutte le famiglie sarde.