Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tanti cuori che battono, una sola passione: semplicemente noi, tifosi rossoblù

Passano gli anni, cambia la storia, ma il sentimento rimane sempre lo stesso

Condividi su:

Noi tifosi del Cagliari non siamo come gli altri. Un po’ perché è la squadra di un’isola che si ribella all’essere solo una regione. La Sardegna è un sentimento, un identità, sia per quelli che vivono qui da sempre, sia per quelli che sono partiti ma hanno lasciato qui il cuore. Questo forte senso di appartenenza si rispecchia nella passione per i colori rossoblù, quei colori che ci fanno battere il cuore più di un potentissimo pacemaker. E allora ci lamentiamo di questo Cagliari, di questo stadio, di questo e quel presidente, di un giocatore o l’altro, di un allenatore troppo offensivo o di uno che fa un catenaccio esagerato.
Poi però c’eravamo. C’eravamo sempre. Quando salivamo per la prima volta in Serie A, quando c’era “Giggiriva”. Quando vincevamo il primo scudetto, quando siamo crollati e quando ci siamo risollevati. Quando è arrivato il Principe, quando siamo arrivati in UEFA. C’eravamo quando l’ennesima caduta non ci ha impedito di riemergere. C’eravamo quando Zola è tornato a casa. Quando è terminato il ciclo di Cellino. E ci siamo. Tutti. Dal più scatenato della Nord, al signore anziano che guarda le partite da casa, comodo in poltrona, e che tra un’azione e l’altra si gira verso il nipotino e gli racconta di Riva e Bonimba. Da quel bambino che sogna di diventare Ibarbo al tifoso che si esalta ma commenta la partita con lucidità.
Siamo una cosa sola. Siamo semplicemente tifosi del Cagliari, quelli diversi dagli altri ma uguali tra loro. Uguali per l’amore e la passione. Cosa conta se siamo Celliniani o Giuliniani, se ci sentiamo boemi o uruguayani? Che importanza ha se sostieniamo Sau o Longo, se ci ha fatto emozionare più Riva o Francescoli? Che ci importa dell’età, che ci importa se ognuno di noi ha vissuto gli anni dello Scudetto o di Gigi Piras?
Quello che conta è che a tutti brillano gli occhi a vedere quello stemma e si nutrono di vittorie a tinte rossoblù. E se avete notato che ho utilizzato solo la prima persona plurale, vi sarete accorti che oggi, come sempre, il Cagliari siamo noi.

Condividi su:

Seguici su Facebook