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Il Cagliari tra l'impresa e il miracolo sportivo

I rossoblu di Semplici hanno bisogno di un qualcosa di grandioso per salvarsi, ma tutto dipenderà dalla testa

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Il Cagliari ha bisogno di un'impresa. O di un miracolo (sportivo), ma siamo lì. La salvezza non è un miraggio ma rischia di diventarlo, intanto i rossoblu si trovano ancora terzultimi in classifica, con il Torino che è nuovamente passato avanti e che ha addirittura una partita in meno. Lo Spezia, vincendo contro i sardi sabato scorso si è portato a 29 punti (+7), insieme al Benevento che ha strappato una clamorosa vittoria sul campo della Juve, che una settimana prima aveva dato 3 gol proprio al Cagliari.

È evidente quindi che la corsa bisogna farla sul Toro, visto che i granata sono a 23 punti e gli isolani a 22. Una distanza non netta, dove però giocherà un ruolo fondamentale la partita in meno degli uomini di Nicola, che aspettano la data di recupero contro la Lazio. Ma è anche vero che i rossoblu devono pensare solo a sé stessi, senza guardate gli altri.

Con Semplici si era iniziato alla grande, conquistando 7 punti d'oro nelle prime 3 sfide, ma poi sono arrivate due sconfitte di fila, una contro la Juve e l'altra contro lo Spezia, ed è proprio quest'ultima a pesare. Ciò sottolinea la difficoltà del Cagliari a vincere gli scontri diretti. Ma anche il fatto che non vi è una rosa adatta a questo tipo di situazione: lottare per la salvezza è un affare sporco, e gente come Nandez, Godin e Nainggolan non è abituata a tirarsi fuori da momenti del genere. D'altronde questa è una squadra costruita per fare un altro campionato, ma la realtà è che si rischia seriamente di finire in B.

I prossimi incontri parlano chiaro ed è vietato sbagliare: dopo la sosta arrivano Verona, Inter, Parma e Udinese. Se ci si vuole salvare servano 9 punti da questo quartetto, ma bisogna provare a vincere anche contro l'Inter, per quanto possa sembrare impossibile. Dipenderà anche, come accennato prima, dal cammino del Torino, ma sono i rossoblu i primi padroni del loro destino. L'importante è non perdere la testa proprio ora, non lasciare che il ko di La Spezia influisca troppo, e su questo la sosta arriva in soccorso, perché farà staccare la spina e ricaricare le pile per un po'.

L'aspetto positivo è che Semplici è uno che è allenato per questo tipo di stagioni, d'altronde ha salvato la Spal due volte, cosa non da poco, ma stavolta è diverso. In questa squadra sembra mancare la fame di mangiarsi il campo, quella voglia accecante di portare a casa il risultato con le unghie e con i denti. È proprio ciò che sembra mancare, per questo si parla di impresa. Perché la classifica non è ancora compromessa, ma il fatto che il Cagliari sia indietro sulla mentalità fa supporre che si farà una fatica tremenda. 

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