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Come cambia il Cagliari con Leonardo Semplici

Nello spirito, negli uomini e nel modulo: ecco come muteranno i rossoblù con il nuovo tecnico

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Il Cagliari ha il suo nuovo allenatore: è Leonardo Semplici, che arriverà per sostituire Di Francesco. A lui saranno affidate le chiavi della squadra e la speranza della salvezza. La società punterà su di lui però anche in caso di retrocessione, in modo da avere un mister pronto per la B qualora si retrocedesse.

Semplici arriva dalla Spal, squadra che ha preso in C per poi portarla fino in A, tenendola a galla per due stagioni, impresa tutt'altro che semplice. Ma la sua storia parte da lontano, dal Sangimignano, squadra al tempo in eccellenza, per poi salire in Lega Pro dove ha allenato Pisa e Arezzo. Esperienze poco positive, condite da due esoneri, ma che l'hanno formato. Poi una scelta insolita, quella di passare al settore giovanile. Nel 2011 allena infatti la Primavera della Fiorentina, facendo crescere giocatori come Bernandeschi e Chiesa. Poi, nel 2014, la chiamata alla Spal, che a quel tempo militava in C. Due anni e i ferraresi tornano in B dopo 23 anni. Ma non è finita, perché alla prima stagione tra i cadetti centra la promozione in Serie A: non accadeva da 49 anni. Così trascorre due campionati con i più grandi, per poi venire esonerato la terza stagione, in cui la Spal comunque retrocederà. Ora gli si chiede un'altra salvezza difficile.

Semplici è un allenatore versatile, che sa adattarsi ai giocatori a disposizione. In passato ha usato sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2, ma una volta alla Spal ha fatto affidamento sul 3-5-2. La retroguardia a 3 potrebbe essere riproposta col Cagliari, visti anche i buoni risultati avuti in fase difensiva con Di Fra, che però non sono bastati. Forse però opterà per un più elastico 3-4-1-2 per dare spazio al trequartista, quindi a Radja Nainggolan, l'uomo di punta dei rossoblu. Gli interpreti su cui potrebbe fare affidamento dovrebbero essere il classico gruppo di titolari visto fino a qui: sicuramente i big li lascerà al suo posto, ma magari qualche piccolo accorgimento, forse sulla fasce, potrebbe vedersi. Non ha ancora allenato però, non ha visto dal campo neanche una partita, per cui forse non si lancerà in esperimenti, anche perché il tempo e la situazione sono quelli che sono. La prossima gara, contro il Crotone, è da portare a casa, non ci sono santi.

Semplici, arrivando in corsa, dovrà subito prendersi dei punti di riferimento. Uno sarà sicuramente Stefano Capozucca, arrivato da poco ma che conosce già l'ambiente. Non basterà però: la confusione che regna tra spogliatoio e campo sarà difficile da gestire, così come il morale della truppa. Semplici in un paio di giorni dovrà entrare nelle teste dei giocatori e convincere tutti che la salvezza non è un miraggio. Se poi sarà B, si avrà perlomeno un allenatore abituato a questo tipo di campionato. Ma prima si pensi a restare in A.

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