Il Cagliari perde un'altra volta, per la quinta gara di fila. Il Milan batte 2-0 i rossoblu tra le mura della Sardegna Arena, che restano a 14 punti in classifica, addirittura a solo +2 dal Crotone ultimo. La situazione si fa ancora più preoccupante, Di Francesco sa che la prossima gara in casa del Genoa è uno spartiacque per la salvezza, e non solo. Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nel match di lunedì sera.
Pregi
La prestazione, nonostante un'altro ko, non è tutta da buttare. Nel mezzo dei due gol del Milan c'è stata anche la partita del Cagliari, che per alcuni tratti della gara ha tenuto il pallino del gioco.
Nel primo tempo forse non meritava lo svantaggio, e nella ripresa ha avuto un'occasione clamorosa con Simeone che però ha graziato Donnarumma. Sulla trequarti le cose hanno funzionato, si sono viste alcune buone uscite palla al piede, ma è chiaro che devono portare a qualcosa, e così non è stato.
La buona notizia è che i sardi non hanno sofferto veramente, il Milan è andato a sprazzi e alla fine ha avuto ragione, ma la squadra di Di Francesco è stata più continua nell'arco dei 90'.
Difetti
I gol subiti sono arrivati da due disattenzioni generali. Ibrahimovic non è mai semplice da marcare, però l'ingenuità del reparto difensivo ha fatto il resto. Sul primo Lykogiannis, anziché tergiversare, frana sullo svedese che con esperienza si lascia andare. Inoltre, se dopo 6' si concede un rigore per gli avversari, si è sbagliato il tipo di approccio. Invece, sul secondo la retroguardia rossoblu si è fatta trovare impreparata da un lancio lungo di Calabria, gli spazi tra i difensori erano troppo larghi e Ibra si è infilato senza difficoltà .
Le occasioni ci sono state, ma andavano finalizzate. Quella più grossa appartiene a Simeone, innescato da una grande palla di Joao Pedro, ma anche lo stesso brasiliano avrebbe potuto fare di più su alcuni palloni che gli sono arrivati in area. E poi Cerri di testa, che però ha trovato una gran risposta da parte del portiere del Milan. Almeno una di queste sarebbe dovuta entrare.
Il fatto di non aver sfruttato l'uomo in più nell'ultimo quarto d'ora può essere un'aggravante, anche se bisogna dire che su Sottil il rigore ci poteva stare, visto quello dato dall'altra parte, e lì allora la gara sarebbe potuta girare. Ma la superiorità numerica era comunque da sfruttare meglio. È il carattere che forse manca, nei momenti così complicati serve tirare fuori quel qualcosa in più. Contro il Genoa sarà la sfida della verità anche sotto questo punto di vista.