Il Cagliari passa il test contro l'Hellas Verona di Juric, e vede gli ottavi di Coppa Italia contro l'Atalanta. Una prestazione non brillante ma che comunque premia la caparbietà dei rossoblu. Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nella gara della Sardegna Arena.
Pregi
Nonostante l'ampio turnover, i sardi battono il Verona che sì era pieno di giovani, ma vincere non era affatto scontato. Buona prova dunque delle seconde linee, in particolare di Fabio Pisacane, che finché ha potuto ha tenuto in piedi la difesa, e subito dopo che esce, guarda caso, il Cagliari prende gol.
Tra i singoli spiccano altri tre giocatori: Vicario, Sottil e Cerri. Il vice di Cragno gioca un'altra grande gara dopo quella contro la Cremonese: se il numero 28 se ne dovesse mai andare, la porta ha un guardiano all'altezza. Sottil poi è l'hombre del partido, prima fa l'assist e nel finale trova il gol vincente. Infine Cerri, che si pende il peso dell'attacco quando Simeone non c'è e Pavoletti è in panca, e non fallisce il bonus.
Nel complesso il Cagliari ha vinto da squadra, sapendo soffrire e rialzandosi nel momento giusto, rischiando di passare in svantaggio ma riuscendo a portare gli episodi dalla sua parte. Ha funzionato la difesa, che ha ballato solo un po' sulla sinistra, e l'attacco. Per alcuni tratti si è vista una squadra propositiva, coraggiosa, ed è da lì che bisogna ripartire in campionato.
Era importante chiuderla entro i 90' e non spendere ulteriori energie: missione compiuta, perché domenica contro lo Spezia bisogna arrivare carichi e riposati.
Difetti
Sicuramente nel secondo tempo non si è visto un bel Cagliari, il Verona ha fatto la gara per lunghi frangenti puntando sulla fisicità e la corsa, e gli isolani sono andati in affanno. A sinistra, prima con Carboni e poi con Tripaldelli, si è sofferto un po' troppo, non c'è ancora un vero sostituto a Lykogiannis da quelle parti. Il centrocampo poi non è riuscito a fare filtro se non all'inizio, ma poi, quando gli avversari sono saliti di condizione, è calato vistosamente. Rog deve ancora trovare le misure giuste per fare il play basso, anche se si impegna sempre.
C'è stata un po' di confusione per alcuni tratti, se non fosse stato per Vicario si parlerebbe di un altro risultato, ma in alcuni casi quello che conta è solo vincere, e ci si è riusciti.