La stagione che ha disputato quest’anno parla da sé: Nainggolan è ancora un giocatore straordinario ed il Cagliari non può farne assolutamente a meno. Quando lo fa, la squadra appare persa, come una nave che prosegue alla cieca nel buio a causa della mancanza di un faro che la guidi. Ed è anche normale che sia così, considerata la caratura del giocatore e l’impatto che questi ha avuto sul Cagliari, quantificato in gol ed assist importanti oltre che in diverse giocate da urlo.

Con lui in campo, la mediana assume tutta un’altra sostanza. Forza fisica straripante, ottima tecnica e personalità da vendere ne fanno un perno insostituibile per chiunque, figurarsi per un club ambizioso come il Cagliari. Il problema, se di questo si può parlare, sta tutto nelle logiche di mercato: Nainggolan è un giocatore che può ambire tranquillamente a palcoscenici europei e come tale deve essere trattato, sia a livello economico che a livello di ambizione di squadra. 

L’arrivo di Di Francesco, allenatore che lo conosce bene e con il quale ha espresso il meglio di sé, potrebbe facilitare il processo di riconferma: difficilmente una persona come Nainggolan accetterebbe di tornare a Milano - con una valida alternativa in mano s'intende - rinunciando così al benessere interiore personale e della propria famiglia, soprattutto dopo essere stato messo alla porta senza alcun valido motivo appena un anno prima. In Sardegna il ‘Ninja’ si sente a casa, è amato come nessun altro e ricambia questo affetto con i fatti, sia sul campo che, come dimostra la beneficenza che fa ad ogni livello, soprattutto fuori.

Però si sa, il mercato non rispetta le logiche sentimentali e segue altre regole, quelle del vile, freddo e insensibile denaro. Se ci saranno le possibilità di trattenere Nainggolan oggi è impossibile dirlo ma una cosa è certa: il Cagliari del futuro sarebbe migliore con lui in campo e su questo non ci piove.