Il giovane ha pagato il fio, ha espiato i propri peccati, ha saldato il suo debito. E fino in fondo, senza sconti né concessioni. Sembrerebbe quasi il resoconto di una scarcerazione da un penitenziario minorile, in realtà è semplicemente una notizia di sport decisamente lieta per i tifosi del Cagliari: Nicola Murru torna tra i convocati dell’Under 21 italiana, seppur solo in occasione di un’amichevole del 17 dicembre con la B Italia.
È finalmente terminato il “castigo”: il terzino diciottenne di Selargius torna nel giro della nazionale. È la prima convocazione nell’Under 21, ma il giovane rossoblù ha sempre fatto parte in pianta stabile di tutte le nazionali giovanili: Under 17, Under 18 e Under 19, per poi approdare alla massima rappresentativa giovanile. Una convocazione scontata e doverosa per molti, non per il CT Gigi Di Biagio, che ha applicato rigorosamente il codice etico in vigore per tutte le varie categorie delle rappresentative nazionali.
Per carità, la disciplina e tutti i valori che tale codice vuole preservare non si discutono e non si devono discutere: non possiamo permettercelo in Italia, dove l’educazione e la cultura sportiva sono ancora lontane chimere piuttosto che obiettivi a portata di mano. Ciò che eventualmente si potrebbe mettere in dubbio, tuttavia, è il modo in cui quel codice etico viene concretamente applicato. Tanto per capirci: siamo sicuri che i castighi vengano applicati sempre e comunque, senza distinzioni? O forse l’espiazione del peccato dipende anche dal nome più o meno altisonante del peccatore (un nome a caso, Balotelli), in una logica fatta di figli e figliastri che di educativo ha ben poco? Ma tant’è.
Il difensore rossoblù ha – giustamente – scontato la sua punizione sino all’ultimo giorno, ha capito e si è chiarito col suo mister. Ora è pronto a tornare tra gli azzurrini, con la speranza di non andarsene più. Murru è ormai tra i giovani emergenti più interessanti della serie A, ha tanti estimatori in Italia e non solo, e gli osservatori delle big da tempo hanno puntato il mirino su di lui.
In una nazionale composta in gran parte da elementi militanti in squadre di serie B o di Lega Pro, i giocatori appartenenti ai club della massima serie sono pezzi rari. Figurarsi quelli che portano in dote un discreto minutaggio sui campi di serie A come Nicola Murru. Questo – è ovvio – non vuol dire che gli spetta di diritto il posto assicurato: il campo, al contrario, si conquista ogni giorno col massimo impegno e con i sacrifici. Certo è, tuttavia, che rinunciare a un giocatore con queste credenziali sarebbe, probabilmente, un lusso che l’attuale Under 21 non può permettersi, in un momento così blando per il movimento calcistico italiano.