La porta del Cagliari d'ora in avanti potrà essere in mani, o meglio guanti, sicuri, con buona pace di Rafael, perché il Cagliari ha trovato il sostituto (momentaneo) di Alessio Cragno. Si tratta di Robin Patrick Olsen, portiere svedese in uscita dalla Roma dopo un anno tribolato, con qualche aspettativa e papera di troppo, ma che resta comunque un validissimo portiere, numero uno della Svezia.
Per intenderci, è quello che ha chiuso la porta in faccia all'Italia nei funesti playoff per qualificarsi a Russia 2018, dove per 180 minuti le folate azzurre si infransero sul muro gialloblu, che a San Siro indossava una maglia verde Hulk, azzeccatissima per l'occasione.
Anni in campionati minori, tra Malmö, PAOK e Copenaghen, poi il grande salto nella nostra Serie A, una stagione difficile sia nel personale che nel collettivo con la Lupa, che ha già preso il suo sostituto tra i pali. Esordire in una piazza così grande non è stata la scelta migliore, e qui in Sardegna Olsen potrebbe rilanciarsi, non facendo rimpiangere Cragno per il tempo in cui starà fuori come primo obiettivo, e poi magari diventando lui stesso il principale guardiano dei pali, visto che il numero 28 prima o poi partirà per altri lidi.
L'età è dalla sua: classe 1990, ha ancora molti anni davanti a sé, perché i portieri invecchiano molto più lentamente degli altri giocatori. L'esperienza accumulata negli anni sarà fondamentale, e in più ci sarà grande voglia di riconquistare la fiducia di un po' tutto il calcio italiano dopo l'ultima stagione.
È il migliore in circolazione per svolgere il ruolo assegnatogli, non si tratta né di uno a fine carriera né dell'ultimo arrivato. Parliamo, come detto, del portiere della Nazionale svedese, che non può essere giudicato sotto una cattiva luce dopo un solo campionato andato storto non soltanto per lui ma per tutta la sua ex squadra.
Adesso la sua rivincita si chiama Cagliari, l'eredità da raccogliere non è delle più leggere, Robin questo lo sa e ci farà l'abitudine, ci vorrà tutto il suo 1,98 per riuscirci. Se sarà come nell'ultima Coppa del Mondo, in cui fu una delle rivelazioni, Cragno & Co. potranno fare sogni tranquilli.

