Il Cagliari esce con le ossa rotte dall’Olimpico di Roma nel primo dei cinque match “pre-vacanzieri” in programma da qui alla fine della stagione.
Una caduta rumorosa, non banale, perché arrivata in maniera netta ed inequivocabile e che sarebbe potuta essere anche più pesante senza il solito Cragno a limitare i danni qua e là. È chiaro che la mancanza di motivazioni causata dall’obbiettivo salvezza ormai virtualmente raggiunto abbia determinato il calo di tensione fatale ai rossoblù, ma visto che le partite vanno giocate obbligatoriamente ed il campionato non è ancora terminato ora la domanda sorge spontanea: cosa avete intenzione di fare?
Il prossimo turno toccherà al Napoli e poi sarà la volta della Lazio prima di chiudere con Genoa e Udinese. Replicare una prestazione inesistente come quella offerta contro la Roma sarebbe inammissibile: significherebbe esporre il fianco ad umiliazioni memorabili - per di più contro una storica rivale come la formazione campana - che i tifosi vorrebbero chiaramente evitare.
Finire bene oggi è la parola d’ordine, poiché sarebbe un peccato gettare alle ortiche tutto il credito maturato dalla squadra nell’ultimo mese e mezzo con un finale non all’altezza e soprattutto perché i valori dello sport insegnano che ogni partita va onorata fino all’ultimo minuto di gioco, con o senza traguardi all’orizzonte.

