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MALEDETTA ZONA!

Problema di marcature per il Cagliari,da risolvere seduta stante

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Il Cagliari ha un problema con la zona. Ora è ufficiale, dopo l'ultima rete subita sugli sviluppi di un calcio d'angolo contro la Roma, in cui i rossoblu si sono letteralmente persi Fazio senza prenderselo a uomo, ma limitandosi a coprire ognuno un fazzoletto di spazio all'interno dell'area di rigore, mossa rivelatasi sbagliata col senno di poi.

Era già successo qualche settimana fa contro la Juventus, quando Bonucci alla Sardegna Arena anticipò tutti e portò i suoi in vantaggio: anche lì, marcatura a zona e nessuno a prendersi di persona il numero 19 bianconero.

Problema che sta costando caro al Cagliari, che non è l'unica squadra del campionato a sposare questo tipo di filosofia, ma forse, visti gli ultimi risultati, sarebbe meglio tornare alla vecchia marcatura a uomo, snobbata di qursti tempi ma recuperata proprio quando si tratta di difendersi dai corner.

Quella dei sardi a volte si rivela essere una tipo di marcatura cosiddetto "misto", con la maggior parte degli interpreti che si preoccupano della loro porzione di terreno, e due che invece  marcano a uomo i saltatori più pericolosi. Ma anche qui, non bisogna lasciarseli sfuggire, tanto meno se sono colpitori seriali come i due citati sopra.

Urge dunque correre ai ripari e modificare il sistema di automatismi difensivi degli isolani, per non vedere più gli altri staccare in cielo e la retroguardia cagliaritana imbambolata come all'Olimpico. A zona totale, mista o a uomo però, il fattore fondamentale che non deve mai mancare è l'attenzione, perlopiù nelle gare importanti, vedi quella che arriverà fra poco, contro il Napoli al San Paolo, dove ad affacciarsi dalle parti di Cragno durante i calci piazzati ci sarà Kalidou Koulibaly, non uno qualunque di testa.

Dettagli, ma neanche tanto, che alla fine fanno la differenza, visto che circa il 30% delle reti in Serie A proviene dalle palle inattive.
 

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