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Sirigu, il genio incompreso che tifa Cagliari

Dopo Cuccureddu e Zola, Sirigu è il terzo sardo a partecipare ad un Mondiale

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Chissà come sarebbe andata la carriera di Salvatore Sirigu, tifoso rossoblù, se quel giorno, dopo il provino con il Cagliari, la risposta fosse stata: “Si, sei in squadra”. Purtroppo non potremo mai saperlo. Salvatore fu rifiutato, in seguito si accasò al Palermo, dopo alcune esperienze in Serie C, e sappiamo tutti com’è andata: portiere titolare di una delle squadre più forti d’Europa, il PSG, e Nazionale, anche se da vice di Buffon.

La “saracinesca” di La Caletta è uno dei 23 azzurri arrivati in Brasile per affrontare la rassegna iridata. Rappresenta l’orgoglio della sua terra, la Sardegna, i cui abitanti gonfiano il petto nel sentire nella lista del Mondiale quella “U” finale, tipico segno di riconoscimento di un cognome sardo.

Del resto non capita spesso che un calciatore dell’isola riesca a partecipare al massimo torneo per nazionali. Prima del portiere, solo altri due giocatori della nostra regione hanno partecipato ad una Coppa del Mondo. Si tratta di Antonello Cuccureddu, difensore algherese classe 1949 che prese parte alla spedizione in Argentina del ‘78 da giocatore della Juventus, e di Gianfranco Zola, fantasista olianese classe 1966, che divenne addirittura vice campione del mondo nel 1994 negli Stati Uniti, mentre vestiva la maglia del Parma.

Gli altri giocatori sardi entrati nel giro della nazionale nella storia sono stati Langella, Cossu e Sau, che tuttavia non hanno mai preso parte ad un Mondiale. Ed è un peccato non poter annoverare in un trofeo iridato neanche un sardo militante nel Cagliari.

Quest’anno, in Brasile, gli unici “cagliaritani” che potremmo ammirare non hanno un cognome che finisce con la U. Si chiamano Victor Ibarbo e Mauricio Pinilla e rappresenteranno rispettivamente Colombia e Cile: di sardo hanno ben poco ma, nel loro piccolo, saranno il nostro orgoglio.

Non ci resta che fare un grande in bocca a lupo al "nostro" Salvatore Sirigu che stasera difenderà i pali della porta degli azzurri contro l'Inghilterra.

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