Saltato anche l’ultimo foglio del calendario 2018 è giusto rivolgere immediatamente l’attenzione a ciò che potrebbe riservare il 2019 in casa Cagliari.
Quello appena terminato non è stato un anno indimenticabile per i rossoblù, non entrerà nel novero dei migliori ricordi della storia sportiva cagliaritana ma è stato comunque un anno - nel bene e nel male - ricco di emozioni e cambiamenti.
Nell’arco di 365 giorni la squadra ha vissuto momenti contrastanti. La scorsa stagione si è conclusa ad un passo dal baratro della retrocessione e oggi, dopo un cambio di guida tecnica e con metà campionato già giocato, il Cagliari viaggia abbastanza regolarmente verso l'obbiettivo prefissato all'inizio del cammino, ovvero una salvezza tranquilla.
La speranza è che l’anno che verrà, per citare il titolo di una famosa canzone di Lucio Dalla, porti in dote ai rossoblù più gioie che dolori e magari qualche soddisfazione inaspettata. In primis come detto il mantenimento della categoria, tanto fondamentale quanto implicito, e poi degli innesti di valore che permettano ad ambiente e tifosi di sognare in grande.
Non serve molto perché la squadra ha già fatto intravedere buone qualità dal punto di vista del gioco e del temperamento, anche se a fasi alterne. Non serve l’impossibile come “festeggiare 3 volte il Natale”, per citare nuovamente il grande maestro Lucio, ma tanto lavoro, passione, competenza e quel pizzico di sana follia che ha il potere di trasformare l’ordinario in straordinario.

