La sconfitta rimediata a Udine, oltre a sancire la fine del girone d’andata a tinte rossoblù, ha evidenziato per l’ennesima volta come la rosa a disposizione di Maran necessiti di correttivi precisi e da attuare a stretto giro di posta.
Situazioni che, al netto dello sfortunato infortunio di Castro e di una rosa debitamente attrezzata al fine di conseguire l’obiettivo salvezza, invitano la dirigenza a rivolgere lo sguardo verso il mercato invernale e rispondono a tre ruoli ben definiti, ovvero quello di terzino destro, terzino sinistro e seconda punta.
Sulla fascia destra Srna ha avuto un calo di rendimento preoccupante, così come Faragò (non a sorpresa) si è dimostrato un centrocampista e non un difensore. L’approdo di un nuovo interprete sull’out destro, potrebbe consentire da un lato la definitiva risoluzione del fraintendimento legato a Faragò, dall’altro l’innesto di una pedina non adattata, capace di far rifiatare il croato quando necessario.
Sulla corsia opposta invece, tre interpreti identificati in Padoin, Lykogiannis e Pajac, a seguito di dinamiche e motivazioni differenti, non sono riusciti nell’intento di restituire un rendimento costante ed in grado di garantire le dovute sicurezze. L’aggiunta di un terzino di ruolo sulla fascia mancina appare anch’essa una mossa condivisibile, valida a migliorare il rendimento complessivo e non solo della zona presidiata.
In attacco invece, le certezze si chiamo Pavoletti e Joao Pedro con Sau, Farias e Cerri nei panni di risorse occasionali e raramente in grado di offrire un contributo apprezzabile in termini di marcature e prestazioni. L’acquisizione di un attaccante esperto e pronto nel rispondere presente quando chiamato in causa è un’opzione da valutare nell’immediato, completando così un reparto che anche e attraverso il sostituto di Castro, è necessario ritrovi la giusta efficienza.
Il ds Carli e la dirigenza rossoblù sono chiamati a dirimere tali paralizzanti enigmi, chiarendo così quale direzione possa essere perseguita durante il girone di ritorno. Tre innesti mirati infatti, possono consentire il raggiungimento di una condizione differente, capace di gettare le basi per un futuro rivolto verso nuovi obiettivi. Il mantenimento dello status quo invece assicurerebbe comunque il raggiungimento di una salvezza tranquilla, lasciando al futuro la risoluzione di condizioni evidenti e difficilmente superabili con le risorse attualmente in rosa.