In un campo proibitivo qual è l'Allianz Stadium è maturata la quarta sconfitta stagionale rossoblù (per fortuna indolore) ma il Cagliari battagliero che ha venduto cara la pelle alla Juventus di CR7 non ha assolutamente nulla di cui rammaricarsi, o meglio da rimproverarsi.
Infatti, nonostante gli zero punti raccolti, la prestazione offerta dagli uomini di Maran è stata veramente di ottimo livello e ha costretto i padroni di casa ad una partita faticosa ed accorta. Difficilmente si vede la vecchia signora soffrire per ampi tratti del match - per giunta nel proprio stadio - ma è esattamente ciò che è accaduto sabato fino a pochissimi minuti dalla fine, quando Cuadrado ha chiuso virtualmente i giochi segnando la rete del 3-1.
È vero, perdere fa sempre male ma paradossalmente si possono trarre maggiori risposte dalle sconfitte “onorevoli” che dalle vittorie. Il Cagliari esce dalla sfida contro i campioni d'Italia con l’onore delle armi e con la consapevolezza di potersela giocare con chiunque in una buona giornata. I segnali positivi sono stati numerosi e le risposte altrettanto confortanti, soprattuto dal punto di vista della personalità del gruppo che pare crescere a vista d'occhio.
Se è vero, come diceva Agatha Christie, che "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova", per il Cagliari è arrivato il momento di giocare a carte scoperte. La classifica è buona, la squadra pure e le prestazioni non mancano, ora è il momento di spingere sull'acceleratore fino in fondo per andare a prendersi con le unghie e con i denti le soddisfazioni che da troppo tempo i tifosi sardi sognano e che, oggi, sono abituati solamente a ricordare.