La crescita del Cagliari allenato da Maran prosegue lenta ma costante, basata sulle prestazioni di alcuni interpreti che sin da inizio stagione hanno sbaragliato la concorrenza.

Per poter accelerare tale percorso di consolidamento, vi è la necessità dell'apporto di tutte le risorse componenti la rosa rossoblù, in modo da fornire in determinati ruoli specifici la certezza di un rendimento positivo.

Ponendo la lente d'ingrandimento sulla trequarti, il ritorno dalla squalifica di Pedro, sosteneva la tesi che il brasiliano avrebbe lasciato ben poco spazio per la corsa verso una maglia da titolare ad altri compagni. Un'ipotesi percorribile ma che non tiene pienamente conto della possibilità di schierare il carioca nelle vesti, si consenta, più consone di seconda punta.

Una prospettiva che aprirebbe un'importante falla nel centrocampo isolano, orfano di un trequartista di ruolo e di un sostituto in grado di rilevare momentaneamente o definitivamente Joao Pedro.

Ionita infatti viene adattato puntualmente a partita in corso dietro le punte, Farias durante il match di Parma ha ricoperto tale ruolo, l'esperimento Barella sembra oramai tramontato, mentre un Castro in grande crescita appare al momento come il rossoblù maggiormente in grado di raccogliere le redini della trequarti. Un'interpretazione, quella che porterebbe in dote l'argentino, caratterizzata da dinamismo e inserimenti continui, capaci di collegare i reparti solo in parte, complice una tecnica apprezzabile ma non tale da collocarlo nella categoria dei fantasisti.

Il mercato di gennaio è lontano, tale condizione sollecita Maran nel trovare prontamente una soluzione al quesito che si rinnova di contesa in contesa, ma sopratutto appare ben lontano dall'essere risolto.

Un cambio di modulo con l'inserimento di Pajac e Faragó in favore di un centrocampo in linea, l'investimento continuo e convinto nel ruolo di trequartista di Castro o il chiarimento in favore Pedro della sua utilizzazione esclusiva come fantasista, appaiono soluzioni perseguibili con convinzione, che dovranno tuttavia restituire i giusti dividendi in seno ad una squadra protesa verso una nuova dimensione, raggiungibile solo attraverso una base certa e consolidata.