Chi osservando l’amichevole giocata tra Cagliari e Olbia in occasione del Trofeo Nieddittas, una volta posati gli occhi su Damir Ceter non si è chiesto fra sé e sé: “Chissà, potrebbe tornare utile in Serie A?”.
Facile prevederlo in quanto probabilmente è successo a molti, quasi tutti. Pochi (almeno fra quelli che avevano ammirato l’attaccante giocare qualche scampolo di partita la scorsa stagione) si sarebbero aspettati dei miglioramenti così repentini nei due mesi che ha passato con addosso la maglia bianca dei galluresi.
Non che le doti naturali gli mancassero quando i rossoblù lo acquistarono quasi un anno fa dal Deportes Quindio: la velocità e la stazza imponente - che gli permette di agire sia come “boa” offensiva che come finalizzatore - c’erano già e facevano intravedere qualcosa di buono in lui. Allora Ceter era semplicemente molto, troppo acerbo e giovane (classe '97). Per questo il Cagliari decise di mandarlo a farsi le ossa ad Olbia in prestito secco.
Mai scelta fu più azzeccata visto che è evidente come nella sua nuova squadra - sentendosi maggiormente al centro del progetto - abbia lavorato tantissimo soprattutto sui fondamentali e sulla tecnica generale, cominciando a limare gli aspetti più “grezzi” del proprio gioco e migliorando a vista d’occhio.
Vederlo duettare splendidamente con Ragatzu è stata una piacevole sorpresa che nel caso diventasse consuetudine da qui a dicembre, potrebbe sollevare all’attenzione del club detentore del cartellino una tentazione: perché non riportarlo a casa già nel mercato invernale? Ovviamente quanto mostrato giovedì in amichevole non può bastare per disputare un buon campionato di Serie A ma se le premesse sono quelle intraviste porsi il quesito è lecito e legittimo.
Chissà se fra qualche mese rivedremo Damir indossare nuovamente le insegne rossoblù, nel frattempo siamo certi che farà di tutto per mettersi in luce e dimostrare al Cagliari il proprio valore.

