Nel calcio moderno il tempo è un lusso che non molti possono permettersi. Il mondo attorno a noi va veloce, non aspetta nessuno e nella vita - come nel rettangolo di gioco - chi si ferma è perduto. La carta d’identità conta sempre meno e da un giovane talento spesso ci si aspetta tutto e subito, forse a volte anche con un pizzico di irrazionalità.
Nel Cagliari questo discorso è applicabile parzialmente alla situazione vissuta dall'enfant prodige Nicolò Barella, il quale al momento - nonostante i 22 anni da compiere - si ritrova sulle spalle responsabilità importanti per un calciatore della sua età. Responsabilità che forse attualmente non è pronto ad assumersi con leggerezza d'animo. Oggi il ragazzo classe ‘97 è un giocatore dalle grandissime prospettive ma ancora da formare, possiede doti di corsa e dinamismo certamente superiori alla norma ma deve imparare ad utilizzarle nel modo giusto.
In primis deve apprendere a canalizzare la grande aggressività che lo contraddistingue e di conseguenza a commettere meno falli e a ricevere meno cartellini, suo vero tallone d’achille della stagione scorsa e dell’inizio di questa. Poi dovrà cercare di diventare gradualmente sempre più presente e decisivo nell’arco dei 90 minuti, attributi dai quali i grandi giocatori non possono prescindere e di cui beneficerebbe tantissimo anche il Cagliari.
Insomma, deve crescere ancora per guadagnarsi la radiosa carriera che gli addetti ai lavori riconoscono possa avere in maniera unanime, sia tecnicamente che mentalmente. Sotto questo punto di vista può dirsi “fortunato” perché un ambiente come quello rossoblù dovrebbe essere l’ideale per permettergli di migliorare: non solo per l’aria di casa che Barella (prodotto del vivaio del club) respira nello spogliatoio, ma anche per le motivazioni dettate dalla mera provenienza geografica, le quali dovrebbero spingere un sardo purosangue come lui a tirar fuori il meglio davanti alla propria gente.
Come sempre sarà il campo ad avere l’ultima parola, le qualità del giovane calciatore sono chiare a tutti ma per effettuare il grande salto dovranno essere abbinate a una svolta caratteriale notevole. Per giovani astri come Nicolò il firmamento calcistico non è irrangiugibile: servirà dare ogni oncia di se stessi e forse anche di più, servirà crescere in ogni aspetto ma il futuro è suo e siamo certi non se lo lascerà sfuggire.