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Cagliari, pochi minuti ma fatali

Fatali amnesie in difesa ed atteggiamento passivo all’inizio della ripresa costano ai rossoblù l’ennesima sconfitta casalinga

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Il Cagliari visto contro il Torino targato Walter Mazzarri illude e delude dando luogo ad una delle peggiori prestazioni della gestione Lopez e sopratutto senza riuscire ad aprofittare di un avversario fuori forma giunto in terra sarda dopo ben quattro sconfitte consecutive.

Nonostante la prima frazione di gioco sia stata caratterizzata da un Cagliari a tratti propositivo e che ha prodotto le migliori occasioni da goal con Deiola prima e Padoin poi i rossoblù sono apparsi al rientro dagli spogliato abulici senza idee ma soprattutto senza grinta e cattiveria agonistica.

L’atteggiamento passivo di inizio ripresa da parte degli uomini di Diego Lopez ha inevitabilmente rinvigorito il gioco dei granata che anche attraverso la vincente mossa di mister Mazzarri di rafforzare il reparto offensivo inserendo da inizio ripresa il talentuoso centroavanti serbo Ljajic, sono stati capaci con disarmante semplicità di far propria la partita tra il 61° e 65° minuto segnando dapprima con Iago Falquè e raddoppiando subito dopo con lo stesso Ljajic.

Specificando che le successive due segnature possono essere considerate solo la diretta conseguenza nell’aver perso di mano la gara a causa di un doppio svantaggio che i sardi non sono riusciti a gestire e che li ha lasciati tramortiti sino al termine dell’incontro, i quattro minuti fatali da cui invece è derivata la debacle contro il Torino, hanno inevitabilmente rappresentato la cartina di tornasole dell’atteggiamento espresso dal Cagliari durante tutto l’arco del campionato ovvero quello di non essere cinici in zona goal, di trovarsi in difficoltà nell’ approcciare le gare nel miglior modo possibile, di non riuscire a mantenere la stessa intensità di gioco per tutti i novanta minuti ed infine di non saper reagire con la dovuta determinazione ogni qual volta si passi in svantaggio.

Risulta evidente che mister Lopez si vedrà costretto nel più breve tempo possibile ad intervenire su questi aspetti per evitare ulteriori e pericolosi sbandamenti ma soprattutto al fine di mantenere immutato il risicato vantaggio dalla zona retrocessione che per ora non fa intravedere il sentiero tortuoso verso il baratro.

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