L’avere a disposizione diversi e univoci interpreti offensivi, non garantisce alla formazione rossoblù la costanza di bottini apprezzabili in termini di realizzazioni.
Ciò in parte è dovuto ad una manovra che innesca poco e male gli attaccanti schierati da Lopez, mentre gli stessi, quando serviti, appaiono avulsi in un torpore debilitante.
Il ricorso al gioco sulle fasce protratto verso la testa di Pavoletti, in alcuni frangenti risulta una nenia ripetitiva, improduttiva ed eccessivamente ricercata a scapito di un gioco che dovrebbe passare dai piedi, ma soprattutto dalla testa del regista. Già , quel direttore d’orchestra che risponde al nome di Cigarini ed al momento giace infortunato e senza un valido sostituto, invoca l’innesto di una forza che ne possa sopperire l’apporto mancante.
In tal senso, il rientrante e sempre più chiacchierato Han, si prefigura come una risorsa preziosa ed in grado di dare nuova linfa alle velleità cagliaritane.
Giovane, dotato, disciplinato ma non troppo, con limiti ancora tutti da scoprire, il centravanti nordcoreano ha un’energia tale da poter svegliare compagni e tifosi da un momento che in base alla classifica e non, rischia di diventare ancora più cupo.
Lopez ha garantito chance notevoli a diversi interpreti che compongono l’attacco rossoblù; puntare su Han come titolare indiscusso da affiancare al solido Pavoletti, appare una soluzione ragionevolmente perseguibile per la prossima sfida e non solo.