Il 23 ottobre 2016, il Cagliari (con Massimo Rastelli allenatore) si presentò al “vecchio” Sant’Elia forte dell’impresa di San Siro di una settimana prima contro l’Inter al cospetto di una Fiorentina (all’epoca con Paulo Sousa tecnico) anonima e alla ricerca del riscatto per poter risalire la corrente e rimettersi in marcia verso una zona di classifica che garantisse un piazzamento alle coppe europee.

Tutto faceva presagire ad una gara equilibrata, ma invece l’effetto Meazza d’improvviso sparì. La squadra viola s’impose con un perentorio 3-5 esterno contro i rossoblù. Il Cagliari, nonostante quel tracollo, confermò Rastelli in panchina, mentre Sousa, anche lui al centro delle critiche, poté tirare un sospiro di sollievo dopo un momento complicato (anche se l'obiettivo Champions e l'Europa League erano assai lontane). Ma da allora che cosa è cambiato? La situazione di Cagliari e Fiorentina in questa Serie A (edizione 2017-2018) si è decisamente evoluta.

In primo luogo, entrambe le compagini hanno un nuovo allenatore. Da una parte Diego Lopez (subentrato in corsa dalla nona giornata al posto di Rastelli), dall’altra Stefano Pioli (che dall’inizio di questa annata è subentrato proprio a Sousa).

I sardi hanno 17 punti, sono quattordicesimi in classifica e puntano ad allungare sulle squadre che, ad oggi, sarebbero retrocesse. I toscani, invece, sono noni con 23 punti, hanno un progetto nuovo (con una rosa quasi del tutto rinnovata e con addii eccellenti di big come Rodríguez, Borja Valero e Vecino) e puntano quantomeno ai preliminari di Europa League (ora distanti 1 punto).

Per le due squadre, seppure per ragioni differenti, sarà fondamentale portare a casa i tre punti per dare una decisa sterzata alla propria classifica. Il countdown per la rivincita tra Cagliari e Fiorentina è iniziato. La parola passa al campo.