Sabato, sulla sinistra, è stato il Re dell’Olimpico per 93’. Mansueto e attento, ha protetto il branco dall’attacco del «nemico» senza né chiudere gli occhi, né abbassare le orecchie, ma ingaggiando un duello con Schick e, in alcune fasi, con Dzeko. Però, a ridosso del termine del «combattimento», Fabio Pisacane è stato azzannato, insieme al resto dei compagni, e obbligato a rincasare senza una preda.
L’ombra di Schick – La maglia bianca, col «19» sul retro, ha intorpidito ogni controllo di palla e passaggio dell’attaccante ceco della formazione di Di Francesco, inibendolo della sua fisicità debordante e della conclusione nello specchio della porta e togliendogli la baldanza. Al termine, la casella «palle recuperate» ha segnato il numero 8 (meglio di Pisadog, solo Cigarini), con l’ausilio di 2 interventi scomposti (uno, invece, quello subìto), e 1 quella «palle perse».
L’infortunio nel dimenticatoio – L’elongazione del bicipite femorale della gamba sinistra che l’aveva relegato in infermeria per cinque partite (Torino, Verona, Udinese, Inter e Bologna), ormai, è una questione passata. Dopo la prestazione dimenticabile contro la Sampdoria, Pisacane è tornato a digrignare i denti contro la Roma, senza far sconti agli avversari, come prima del 25 ottobre, il pomeriggio di Cagliari-Benevento e del dolore accusato alla coscia che, al 38’ del primo tempo, l’aveva messo ko. Fin lì, aveva giocato 9 dei 10 incontri, sempre dal primo minuto, e saltando, per squalifica, il round di Napoli.
La (ri)scalata – Il ragazzo di Napoli è pronto a (ri)compierla, per impossessarsi di un posto nel tridente difensivo del Cagliari, che l’ha visto protagonista in 13 dispute (11 in serie A; 2 in coppa Italia). Per Pisacane, la settimana è cominciata con un messaggio via Instagram: «La rabbia è stata smaltita ed è diventata forza per la prossima partita». Che sarà , venerdì sera, contro la Fiorentina. E lui, di fronte Viola, con destrezza e imponenza, vuole ruggire un’altra volta.
