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Cagliari, Padoin sale

Con López in panchina e il conseguente cambiamento di sistema, il Talismano ha ricominciato a fornire prestazioni positive

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Dalla confusione e dal disordine che si tramutavano in una fase difensiva impalpabile, si è divincolato. È tornato un combattente infinito, senza tregua né requie, capace di eliminare, in poco meno di un mese, le tossine psicologiche accumulate nell’altra gestione tecnica. Simone Padoin ha riacquistato sicurezza e condizione fisica, serenità e lucidità, correndo sulla fascia, riciclando i palloni e proponendosi, come nelle stagioni pre-Cagliari, anche nel momento d’offesa. Il ritorno al passato, positivo, è dovuto non solo all’esperienza e all’impegno del giocatore, ma pure a López.

Il cambiamento – Prima dell’allenatore e di una parte dello staff, poi di Padoin. Che, con Rastelli, aveva disputato otto partite da esterno basso sul settore destro nel 4-3-1-2, nelle quali è stato un pesce fuor d’acqua, sovrastato dagli avversari. Invece, il 3-5-2 scelto dal Jefe ha permesso al trentatreenne di riappropriarsi di uno dei ruoli, tra i tanti, in cui in carriera ha reso meglio: l’esterno sinistro nella cinquina di centrocampo. Una fetta di campo che nella Juventus di Conte, per sostituire Evra o Asamoah, il Talismano occupava spesso. E nelle quale il tecnico dei rossoblu, nelle quattro gare alla guida, l’ha impiegato per tre volte (contro Lazio, Torino e Verona), mentre in una occasione (col Benevento) l’ha posizionato da interno mancino, per lasciar spazio, al suo fianco, a Miangue.

Più a suo agio – Con semplicità e tranquillità, che l’hanno sempre contraddistinto, Padoin è di nuovo un custode affidabile della corsia di sinistra: ben posizionato, scaltro nel sradicare la sfera ai «nemici» e più coinvolto nelle sortite offensive, con cross e inserimenti in area di rigore. Per questo, López non si priva mai del suo leader silenzioso – come Barella e Romagna, è sempre partito da titolare col nuovo allenatore –, che con sudore e disciplina svolge le mansioni assegnategli. E, dopo Barella, il «20» è il calciatore con maggior minuti sulle gambe (1006’) e, come il centrocampista e Sau, ha disputato le 12 gare della serie A.

La fede calcistica contro – Nato in Friuli-Venezia Giulia, a Gemona del Friuli, Padoin è tifoso – non l’ha mai nascosto – dell’Udinese, prossimo avversario del Cagliari, dopo la pausa per gli impegni della Nazionale. Sarà il «derby dei 12 punti», che si giocherà alla Dacia Arena il 19 novembre, tre giorni dopo il quattordicesimo anniversario della prima rete del Pado, a diciannove anni, tra i professionisti: 16 novembre 2003, Triestina-Vicenza 0-1, cross di Rantier, tocco di Padoin e sfera alle spalle di Pinzan. Guarda caso, in Friuli-Venezia Giulia, come tra meno di due settimane. Da lì, cominciò la salita del Talismano, che, dopo un periodo grigio, è ripartita ora.

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