La partita (giocata?) con il Napoli può e deve rappresentare un punto di svolta nella stagione della formazione rossoblù. Infatti nonostante le cinque sconfitte collezionate su sette partite, la classifica non è preoccupante come dovrebbe essere, anche e soprattutto in virtù di avversari che fanno della modestia la loro caratteristica principale.

La sosta, che salvo eventi inattesi dovrebbe consentire a Rastelli di lavorare per due settimane consecutive con gran parte del gruppo a disposizione, può consentire allo stesso tecnico campano di resettare mente e corpo dei propri giocatori, recuperando una squadra che a seguito della vittoria di Ferrara sembrava destinata ad un cammino in grado di regalare diverse soddisfazioni.

Le tre gare successive hanno riportato bruscamente tutti con i piedi per terra, grazie a delle prestazioni che fanno interrogare prepotentemente su quale sia la vera dimensione della formazione isolana. Un collettivo sempre pronto a fare il proprio gioco anche al cospetto di compagini nettamente più attrezzate oppure un insieme di giocatori con una scarsa condizione fisica e poco convinti delle proprie capacità?

La verità come spesso si usa affermare, sta probabilmente nel mezzo. Giocatori esperti, alcuni al bivio della loro carriera ed altri più giovani desiderosi di ritagliarsi uno spazio importante nel calcio che conta rappresentano il giusto mix in grado di garantire una buona base. Cragno, Barella, Romagna e Deiola possono assicurare entusiasmo ed una sana dose di incoscienza, Ceppitelli, Farias, Joao Pedro, Pavoletti e Ionita devono capire cosa fare da grandi, mentre Padoin, Sau, Cigarini, Pisacane ed Andreolli attraverso la loro esperienza possono guidare il gruppo nei momenti più difficili.

Caratteristiche e qualità intravviste solo a sprazzi in questo avvio di stagione, sulle quali è giusto che la stagione del Cagliari possa fare affidamento e ricorrere a piene mani in occasione delle prossime fondamentali partite.

La sosta sembra arrivare nel momento giusto, a Rastelli e i suoi ragazzi il compito di saperne prontamente approfittare, ritrovando delle certezze che la rosa a disposizione può offrire indubbiamente.