In questo avvio di stagione, Rastelli ha impresso alla propria squadra una fisionomia ben precisa. Gerarchie consolidate che si basano su interpreti definiti, vengono puntualmente messe in discussione ed invitate a consolidarsi attraverso prestazioni di un certo livello.
Dinamiche chiare e tangibili, che consentono all’allenatore campano di mantenere tutti sulla corda, offrendo diverse occasioni a coloro che si trovano nella posizione di dover rincorrere.
Farias possiede qualità indiscutibili che lo identificano come un titolare inamovibile, tuttavia perdurando l’altalena di rendimento, Sau viene schierato al suo posto con risultati più che positivi. Un Ionita apparso in leggero calo e reduce dagli impegni con la propria nazionale, ha visto Dessena scavalcarlo nell’undici titolare, ritrovando poi nella successiva trasferta di Ferrara una maglia dal fischio d’inizio e una prestazione convincente. Andreolli reduce da un infortunio ma comunque convocato, ha goduto di un turno di riposo, offrendo così l’opportunità a Ceppitelli di togliere un po’ di ruggine e zittire diverse malelingue. Infine Capuano, nonostante venga schierato in un ruolo che non massimizza le sue qualità , continua ad essere impiegato con fiducia da un Rastelli che attende il momento favorevole all’impiego del giovane Miangue.
Messaggi, segnali, indicazioni, che un Rastelli convinto e sicuro invia ai propri ragazzi e che contribuiscono a consolidare un gruppo che ha maturato un’identità e una coesione evidente.
Il Sassuolo all’orizzonte si prospetta come un test capace di offrire risposte attendibili circa le velleità di un Cagliari nuovo, capace di entusiasmare e di attribuire una luce diversa a coloro che ne fanno parte.
