Non è un direttore per vecchi. Un giovane per i giovani, questo lo spirito di Giovanni Rossi, da ieri nuovo direttore sportivo del Cagliari. Cinquantuno anni, di cui venti passati in campo e tredici dietro la scrivania.

Una carriera costruita con tanta, tantissima gavetta, sia da giocatore sia da dirigente, ruolo in cui ha cominciato nell'Aglianese per proseguire con Prato e di nuovo Aglianese. Ma la svolta vera arriva nel 2006, quando Rossi diventa direttore sportivo del Sassuolo, una squadretta allora piuttosto modesta, militante in C2.

In quattro anni rivoluziona i neroverdi, portandoli in serie B con un lavoro oculatissimo incentrato su giovani italiani di prospettiva. Questo aspetto non resta inosservato alla Juventus, che se lo porta a Torino come responsabile del settore giovanile, dove svolge un lavoro strepitoso prima di essere richiamato dal Sassuolo, nel frattempo promosso in A. Eppure non cambia la sua filosofia, infornata di azzurrini e via al miracolo sportivo degli emiliani in Europa.

Tutto frutto di una progettazione intelligente e di un attesa paziente, senza nessuna ossessione da risultato. Quella che alla fine, paradossalmente, porta ai risultati, gli stessi cui sarà chiamato Rossi in questa sua nuova avventura.