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Cagliari, difesa: rebus insoluto

Nonostante diversi cambiamenti nel corso del campionato, la difesa ha avuto un rendimento poco soddisfacente

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Nel corso della stagione che si appresta a concludersi, Rastelli ha sperimentato e provato diversi assetti, al fine di raggiungere la formula che garantisse un rendimento di squadra sufficiente e costante. Uno scopo raggiunto solo in parte, in virtù di una salvezza agguantata sì con ampio margine, che tuttavia lascia insoluti alcuni problemi.

In particolare la difesa si è contraddistinta come un reparto tra i più violati dell’intera categoria, nonostante possa annoverare tra le propria fila interpreti d’esperienza ed altri in rampa di lancio, chiamati a compiere il definitivo salto di qualità. Su 34 partite, in sole quattro occasioni, la formazione rossoblù è riuscita nell’intento di mantenere la porta inviolata, mentre non hanno rappresentato una rarità, tabellini che recitavano alla voce reti subite, tre o più goal.

Nel girone di ritorno, lo spostamento di Pisacane nella posizione di difensore centrale al fianco di Bruno Alves, le parate di Rafael e un atteggiamento in generale più accorto, hanno consentito un lieve miglioramento, sottolineando come esistesse la possibilità di elevare il rendimento difensivo con piccoli accorgimenti. Tuttavia al cospetto di avversari di rango nettamente superiore, vedi Inter, Torino e Napoli, la facilità con cui gli avversari sono andati a segno è rimasta invariata.

Nessun giocatore che compone la retroguardia rossoblù, ha profuso un rendimento che si innalza indiscutibilmente su quello offerto dai compagni di reparto, con le uniche eccezioni che potrebbero riguardare Bruno Alves e Rafael.

Una sensazione che andrà inevitabilmente a condizionare le scelte dirigenziali in sede di mercato e che prefigura possibili cambiamenti in seno ad un reparto che obbligatoriamente ed al più presto dovrà elevare il proprio rendimento.

 

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