Oggi siamo abituati ai bomber che sgommano con le Ferrari e indossano i Rolex. Eppure son esistiti anche i Carlo Castellani. È il marzo del 1944, in piena Resistenza infiammano gli scioperi in Toscana. La famiglia Castellani viene puntata dai gerarchi, che si presentano alla porta di casa per arrestare il padre di Carlo. Lui, per amore del padre, si presenta in commissariato al suo posto, dove verrà arrestato e deportato al campo di concentramento di Mauthausen. Qui morirà di stenti pochi mesi dopo. Lui, bandiera dell'Empoli, recordman di gol con quella maglia sino al 2011, quando fu raggiunto a quota 61 e superato da Ciccio Tavano.

Inevitabile che, quando nel 1965 fu inaugurato lo stadio di Empoli, l'impianto portasse proprio il suo nome. È una struttura polivalente, è dotato di una pista di atletica e di una pedana per il salto in lungo pur non essendo particolarmente capiente (ospita poco più di sedicimila spettatori). All'interno della tribuna Maratona si trovano diversi locali adibiti allo sport, tra cui una palestra e un centro AIA.

Dal 2008 il settore inferiore di questa tribuna è dedicato al capo ultras Emiliano Del Rosso, venuto a mancare prematuramente.