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Su Nenniri, la tradizione pagana del grano per la Pasqua sarda

La rinascita alla luce, dopo la sofferenza, è il segno di devozione isolana

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In Sardegna, forse più che altrove, molti riti e tradizioni di epoca pagana si sono tramandati nei secoli e, come in una forma di convergenza di usanze, fino ad essere ritrovati nelle tradizioni culturali e religiose attuali.

È infatti usanza nell’isola, a ridosso dell’equinozio di primavera, quando la luce ritorna ad invadere prepotente le nostre giornate, festeggiare la rinascita della terra, attraverso una serie di culti legati anticamente alla fertilità.

Ed infatti, tra questi ritroviamo il rito de “Su Nenniri”. Quaranta giorni prima della Pasqua e precisamente il Mercoledì delle Ceneri, le donne sarde hanno l’abitudine di piantare del grano o dell’orzo in piccoli vasi di terracotta ricolmi di terra e bambagia, ma anche piatti i quali, dopo essere stati irrorati con dell’acqua tiepida, vengono riposti in luoghi bui, al riparo dal sole.

 I germogli che cresceranno saranno segnati dal tipico colore giallo verde chiarissimo o addirittura quasi bianco poiché meno luce riceveranno più chiari saranno i sottili filamenti che faranno capolino dal vaso.

I vasi saranno esposti nelle case ma anche nelle chiese solamente durante i preparativi per il Giovedì Santo, quando ci si prepara a ricordare l’Ultima Cena.

Potrebbe apparire come una contraddizione in quanto l’origine de su Nenniri è legato alla rinascita della natura, ma il suo significato va legato appunto alla Passione di Cristo e come lui, anche questi germogli attraverso la sofferenza, la privazione della luce, pallidi e quasi deboli, tornano alla vita e alla luce per rinvigorirsi e acquisire nuova energia.

Proprio come il Figlio di Dio che ha sofferto per poi risorgere, anche su Nenniri attraverso la sofferenza torna alla vita. È ovviamente un significato metaforico ma da questo gesto traspare tutta la devozione delle donne sarde nei confronti di Cristo, un omaggio semplice ma pienamente centrato sul valore profondo della loro preghiera.

In tutta l’isola poi, su Nenniri viene regalato ad amici e parenti in occasione della Pasqua come dono benaugurante ed utilizzato come centrotavola della festa, e conservato fino a che i germogli non diventano secchi per essere utilizzati per le fumigazioni, is affumentus, come ulteriore rituale di purificazione.

È importante comunque sottolineare che anche le case, nelle settimane prima della Pasqua, si preparano ad accogliere la rinascita della vita e infatti sono ben noti is Allichirongius de Pasca, rivissuti anche oggi come antichi riti di purificazione sia della casa che delle persone.

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