17 maggio 2015. 17esima giornata di ritorno. Manca poco alle 17.00. Sembra uno scherzo del destino, per chi fosse scaramantico. Oggi, purtroppo, non ci sono motivi per gioire: il Cagliari, dopo 11 anni, retrocede matematicamente in Serie B. Fatale la sconfitta contro il Palermo e, ironia della sorte, la sconfitta dell’Atalanta contro il Genoa.
Una stagione nata sotto i migliori auspici, grazie alla nuova presidenza piena di speranze e ad un tecnico di spessore come Zeman, ma proseguita con tante, troppe incertezze condite da preoccupanti lacune tecniche, e terminata con una mesta discesa in serie cadetta, nonostante la tardiva reazione d’orgoglio nelle ultime giornate. Tre allenatori avvicendati - Zeman, Zola, ancora Zeman e Festa - e pochissime gioie. Ricorderemo i successi a San Siro contro l’Inter, al Castellani di Empoli e al Franchi di Firenze nella “prima” di Festa alla guida dei rossoblù. Appena tre le vittorie casalinghe, con Cesena, Sassuolo e Parma, in un Sant’Elia che avrebbe dovuto essere un fortino inespugnabile ma che invece si è rivelato terra di conquista per gli avversari.
Si saluta la Serie A, dunque, forse nel modo peggiore e con l’ennesimo rimpianto: se i rossoblù avessero portato a casa i tre punti, avrebbero potuto continuare a sperare. Ci aspetta la B, senza due “piccole”, come Carpi e Frosinone, che giocheranno in massima serie.
Prepariamoci per andare allo stadio o accendere la tv il sabato pomeriggio, il venerdì o il lunedì sera: la domenica non sarà più il “giorno della partita”.