Il Cagliari pareggia contro la Sampdoria. In sala stampa si presenta il tecnico dei blucerchiati Giampaolo. Queste le sue parole:
“Ci sono sentimenti contrastanti: la partita potevamo chiuderla prima, anche facendo il terzo gol. Abbiamo avuto diverse occasioni, con un pò di cinismo in più potevamo chiudere.
La partita è stata riaperta da infortunio tecnico che ha creato situazione ambientale per poterla pareggiare. In quel contesto emozionale ci stava anche che il Cagliari ci facesse il terzo gol. Brava la Samp a riprendere la gara in mano, e alla fine potevamo anche vincerla.
Ho messo Caprari che ci ha acceso e dato spinta, creando presupposti per vincerla, senza riuscirci. Rifletteremo sui 5 minuti in cui avremmo dovuto gestire meglio il match dal punto di vista emozionale. Non è stato un problema tecnico, ma emozionale. Il Cagliari ha avuto 3-4 occasioni, molte delle quali viziate da fuorigioco. Però erano situazioni pericolose, che tentano di spostare la partita in favore dell’avversario. L’hanno pareggiata psicologicamente.
Risultato di parità giusto? Non lo so, l’ha decretato il campo. Spesso le partite possono vincere o perdere per una scintilla, costata cara perché la partita era in controllo da parte nostra.
Murru? Sta lavorando in maniera diversa rispetto a come era abituato: ha giocato non con grande continuità , perché il suo alter ego è Strinic, però ho fiducia, perché è un ragazzo attento. Se l’atteggiamento è sbagliato, gli errori non li perdoni, se è giusto invece ci lavori per migliorare. È un ragazzo a posto, siamo contenti di lui.
Abbiamo tutti giocatori importanti. Quagliarella è maturo e sa scandire i suoi tempi e gestire grazie alla sua esperienza. È molto generoso e disponibile al lavoro di squadra. Torreira è sempre acceso e dentro la partita, avrà molte soddisfazioni in futuro dal punto di vista professionale.
Ramirez? L'ho tolto per dare un segnale alla squadra, volevo mettere un attaccante pensando che se avessimo perso l'avremmo fatto a briglie sciolte.
Qualche problema lo abbiamo per forza: un mal di pancia, un mal di testa, altrimenti saremo primi, secondi o terzi. Abbiamo avuto pochi malanni, ma ci sta, fa parte del gioco. L'importante è che la squadra abbia solidità e vada a giocarsi le partite, essendo riconoscibile. Poi si gioca 11 contro 11 e qualche volta si fa bene, qualche altra meno".