Domenica, alla Sardegna Arena, il Cagliari si giocherà la salvezza contro l’Atalanta all’ultima giornata.
In Serie A (dal 1964, primo campionato disputato in massima serie) non è la prima volta che i rossoblù arrivano agli ultimi 90 minuti con l’acqua alla gola, con la tegola del dentro o fuori, come una finale. E non sempre l’esito è stato positivo, sì, perché soltanto in due occasioni gli isolani hanno potuto sorridere e gioire.
Stagione 1965/1966, il Cagliari all'ultima è obbligato alla vittoria casalinga contro il Foggia per non retrocedere dopo appena due stagioni nella massima serie. 1-0 con gol di Rizzo e tutti a festeggiare.
Il 16 maggio 1982, in un Sant’Elia traboccante (60.000 gli spettatori), i ragazzi di Giagnoni centrano l’impresa: 0-0 contro la Fiorentina, rossoblù salvi e Viola in lacrime (tra mille polemiche per un gol annullato a Graziani) per lo Scudetto sfumato proprio quel giorno e finito sul petto della Juventus.
Il 15 maggio 1983, nuova drammatica ultima di campionato. Un vero e proprio spareggio al Del Duca contro l’Ascoli. Sulla panchina degli isolani siede ancora Giagnoni, su quella bianconera Mazzone. Il Cagliari arriva all’appuntamento “forte” del vantaggio di un punto: 26 a 25 dopo aver disperso un cospicuo vantaggio sulla zona calda quando a cinque gare dalla fine la salvezza pareva una formalità. Nelle ultime gare si registrarono su diversi campi "strani risultati". Fu così che Mazzone si avvicinò a Giagnoni e gli dice: "Ci hanno messi in mezzo, mi dispiace: o noi o voi". Reti bianche nel primo tempo, poi i due gol dell’Ascoli, 2-0 per i bianconeri e Cagliari retrocesso. Nel campionato a 16 squadre mai nessuna squadra in precedenza era scese in B con 26 punti. Magra consolazione.
Si arriva al 1997, a quel maledetto 15 giugno. Al San Paolo di Napoli, il Cagliari di Mazzone (scherzi del destino) perde 3-1 contro il Piacenza lo spareggio salvezza e saluta tra le lacrime (dei calciatori e dei 20.000 tifosi al seguito) la Serie A.
Due precedenti positivi su quattro, dunque. Quello del 1966 e quello del 1982. Che domenica la storia si ripeta: sia salvezza.