Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tre punti per sorridere, una settimana per lavorare

Arrivare carichi a Firenze: ecco quali corde deve toccare mister Mazzarri

Condividi su:

Prendendo il buono, di ciò che il Cagliari ha raccolto dalla sfida contro i blucerchiati, due sono i  fattori ineccepibili: i punti, e il morale.

Tutto il resto infatti, classifica alla mano, lascia il tempo che trova.

E la misura di ciò che i ragazzi di Mazzarri saranno in grado di fare, si lega incontestabilmente alla prossima partita.

Perché contro la Fiorentina in trasferta, campo storicamente ostico al Cagliari, vi è la possibilità di cambiare rotta e non vivere più di fiammate una tantum, ma di trovare un minimo di continuità.

Non fare punti contro i viola infatti, vanificherebbe (per così dire) la vittoria casalinga contro la Sampdoria, restituendo al risultato di 3-1, la fama di prestazione velleitaria ogni morte di Papa, dopo tante partite infelici.

Proprio questo invece, è il momento di cercare la svolta.

Un po' come fu la trasferta di Parma durante la stagione del centenario, dove battendo gli emiliani in casa loro, il Cagliari collezionò ben 13 risultati utili consecutivi.

Senza voler ambire a tanto (almeno per ora), meglio dunque abbandonare l'amarcord e concentrarsi sul lavoro settimanale.

Così come la sosta per le nazionali ha regalato a Mazzarri il tempo per organizzarsi, ora vi è tutta una settimana per mettere a punto un Cagliari anti Fiorentina che, diversamente dalle scorse partite, questa volta ha il morale alto grazie all'ultima vittoria.

E se preparare una gara è sempre delicato, farlo dopo che arrivano i tre punti, non basta, ma aiuta.

Ecco dunque, che se da una parte è tornato un minimo di sereno nella piazza rossoblu, dall'altra si debba cogliere questa opportunità per arrivare carichi al prossimo match.

Ruolo fondamentale sarà l'aspetto nervoso, l'approccio alla gara e quanto il Cagliari desideri veramente fare risultato.

L'impossibile nel calcio, spesso è possibile. Ma bisogna accarezzare l'idea con dedizione e sacrificio.

Soddisfatte queste due premesse, a volte, il banco paga.

Ecco che, solo allora, il tecnico isolano potrà forse dire di aver dato alla squadra quel di più che ancora mancava, e magari prendersi gli elogi di un gioco e di una mentalità, che prima del suo arrivo erano ancora carenti.

Ma fino al triplice fischio al Franchi, zitti e mosca e pedalare. Anzi, lo si faccia già al centro sportivo. E si provi e si riprovi (se serve) fino al calar del sole.

Quando cioè, ascoltare il mister che parla in mezzo al campo, accumula le giuste vibrazioni per accontentarlo la domenica pomeriggio con successo.

Sarà banale, ma funziona quasi sempre.

 

 

 

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook