Se pareggiare all'Olimpico contro la Lazio non è mai facile in assoluto, si aggiunga che il Cagliari ci arrivava dopo due sconfitte di fila e un cambio d'allenatore. Non proprio una passeggiata di salute.
Invece gli ex uomini di Leonardo Semplici, messi in campo con un super classico 4-4-2, hanno saputo interpretare la gara, osare e sfiorare il colpaccio. Che in trasferta e in uno stadio importante, non è scontato per nulla.
Probabilmente la chiave della gara è tutta racchiusa in queste due componenti: la semplicità del modulo, e lo scossone mentale dato dal cambio di allenatore.
Se per quanto riguarda il modulo infatti, il 4-4-2 garantisce di restare abbottonati e coperti, per ciò che concerne l'aspetto mentale è il sistema di gioco che si presta meglio se non si ha il tempo di conoscere la squadra.
L'abilità tecnica di Mazzarri è stata scegliere il modulo meno rischioso e al contempo sondare l'umore dello spogliatoio per togliere dai suoi ragazzi la voglia di lottare e puntare a un risultato utile.
Sono queste, in linea generale, le componenti che hanno fatto la differenza nell'ottimizzazione tra costi e benefici.
Ora, a poche ore dal prossimo turno contro l'Empoli in casa dei sardi, la cosa difficile sarà per il neo mister rossoblù tenere alta la tensione e sbilanciarsi in impronte tattiche personali.
Il tempo per provare in allenamento è pochissimo, e ogni tecnico esige il giusto margine temporale per inculcare il proprio credo alla squadra.
Molto più realisticamente, al netto di squalifiche o infortuni, il tema tecnico proposto da Mazzarri sarà sicuramente vicino a quello contro la Lazio, così come la centratura mentale che pretenderà da chi scende in campo.
Per ora semplicità e voglia di crederci hanno pagato e il giusto scossone è arrivato. Diventasse il nuovo viatico per compattare l'ambiente, ne gioverebbe classifica e morale.
Buon lavoro Mazzarri.