Avete presente il cammino della prima squadra del Cagliari in campionato? Ecco, la Primavera viaggia in modo completamente opposto. Sì, perché se i ragazzi di Massimo Rastelli hanno conquistato 10 punti su 12 in casa, perdendo però tutte le partite fuori dalle mura amiche, in casa Primavera è tutto il contrario. Due vittorie su due in trasferta, due sconfitte su due in terra sarda.

Dimentichiamoci la cavalcata dello scorso anno. Impresa affascinante, diciamo anche storica. Il Cagliari Primavera è un cantiere aperto. Rispetto alla passata stagione sono cambiati tanti giocatori.

Sei punti in quattro partite, quindi su dodici disponibili. Tutti conquistati fuori dall'isola. La squadra allenata da Max Canzi viaggia a centro classifica.

Illusoria, in parte, la vittoria all'esordio stagionale in casa del Pisa. Decisiva la rete di Serra intorno all'ora di gioco. Tre punti alla prima di campionato, in Toscana. Non male come inizio. Ma i giovani rossoblù ci mettono poco a rimettere i piedi per terra. Alla seconda di campionato arriva la Roma: nonostante il rinforzo Melchiorri (in gol con una bellissima conclusione), i sardi crollano in casa, dopo aver chiuso il primo tempo con il minimo vantaggio. 5-2 il risultato per i pari età capitolini.

Poi l'insidiosa trasferta a Novara. Partita equilibrata, sofferta e portata a casa grazie alla zampata di Piras. Ancora una volta intorno all'ora di gioco. Tre punti preziosi che danno nuovo entusiasmo al gruppo di Max Canzi. Alla quarta giornata i sardi ospitano il Genoa. Partita non brillantissima, gli ospiti ottengono il massimo risultato con il minimo sforzo (2-1) sfruttando due errori difensivi dei cagliaritani. Altro passo falso.

Tra le quattro partite, spazio anche per la Coppa Italia di categoria. La partita più emozionante, per ora, della stagione. Cagliari sotto di due gol fino all'ora di gioco, poi la clamorosa rimonta dei sardi che vincono 4-2 e strappano il pass per il turno successivo.

Un Cagliari Primavera cinico e spietato in trasferta, poco brillante e cattivo invece in casa. Ma la strada è ancora lunga, diversi giocatori devono ancora calarsi nella nuova categoria. D'altronde a Max Canzi la società non chiede titoli o trofei, ma la "creazione" di giocatori e - oserei direi soprattutto - di uomini pronti per l'eventuale salto tra i professionisti.