Siamo alle solite: il Cagliari saluta Ascoli a mani vuote e permette al Crotone, primo in classifica, di lasciarsi il vuoto alle spalle. La sconfitta del “Del Duca”, arrivata sabato pomeriggio dopo un match in cui i ragazzi di Massimo Rastelli hanno commessi errori individuali (parola dell'allenatore), è la numero 5 nelle ultime 8 partite.
Un striscia negativa costata ai rossoblù la perdita della vetta ma anche di ben 17 punti, conquistandone appena 7 dei 24 disponibili. Situazione sconcertante per una squadra che, alla vigilia della stagione, era data come la grande favorita per la vittoria finale. E che, a detta di molti, avrebbe “ammazzato” il campionato.
Per trovare un Cagliari così in crisi, con la macchina del tempo bisogna tornare indietro di ben quattordici anni. Nella Serie B 2002-2003, infatti, i sardi, guidati da Giampiero Ventura, occupavano la seconda piazza, proprio come oggigiorno. Tra novembre e gennaio, però, ci fu un crollo inaspettato, che si tramuto in caduta libera anche in classifica, scivolando fino al quinto posto.
Furono 6 i ko subiti in 9 incontri, contro Messina, Triestina, Ancona, Livorno e Catania. In mezzo anche 3 successi, quelli con Salernitana, Sampdoria (una delle quattro squadre promosse insieme a Siena, Lecce e Ancona) e Bari. Al termine di quel campionato, il Cagliari si piazzò ottavo.
Certamente, gli odierni risultati negativi non costeranno quel piazzamento, ma per Storari e compagni è arrivato il momento di cambiare registro, per festeggiare il prima possibile il ritorno in Serie A.