Le statistiche molte volte lasciano il tempo che trovano, ma è anche vero che i numeri non mentono, specie se appaiono così netti come in questo caso.
Alla voce trasferta infatti, il Cagliari ha collezionato una sola vittoria, in quel di Bergamo contro l’Atalanta, il 2 di settembre per l’esattezza, una vita fa insomma. Tralasciando questo successo isolato, fuori dalle mura amiche i risultati dicono 3 pareggi e ben 9 sconfitte (record negativo della Serie A), per un totale di 6 punti: solo l’Empoli e il Chievo ultimo in classifica ne hanno fatto meno.
Ma ancora più critica è la situazione legata agli away goals: 7 centri in 13 incontri. Tradotto: peggior attacco fuori casa dell’intero campionato. Troppo poco per una squadra che ha uno come Pavoletti lì davanti, ma che appena mette piede fuori dalla Sardegna Arena sembra perdere la sua identità combattiva. Un po’ meglio invece se si analizzano i gol presi: 25 in tutto, non così male se si pensa che Sampdoria e Atalanta, che lottano per un posto in Europa, ne hanno subito rispettivamente 24 e 22. Il confronto con i numeri casalinghi però è impietoso: 16 reti realizzate e solo 12 concesse (meno della metà di quelle in trasferta) in terra sarda, che confermano i deficit del Cagliari oltremare.
Gli ultimi precedenti non sorridono certamente agli isolani: contro Lazio, Udinese, Milan, Sassuolo e Samp i rossoblù hanno sempre portato a casa 0 punti, concedendo 12 reti e marcandone soltanto una, e senza dispensare tra l’altro prestazioni sufficienti dal punto di vista del gioco, escludendo forse la gara di Genova.
Urge dunque un’inversione di marcia questa domenica contro il Bologna, che in casa fa peggio del Cagliari: al Dall’Ara i Felsinei sono stati infilzati per 17 volte, segnando soltanto 8 gol.
Questa è sicuramente una buona notizia per i ragazzi di Maran, che però per 90 minuti dovranno accantonare statistiche e numeri e lasciar parlare l’unica voce che alla fine conta: il campo.