All'interno di una partita di calcio ci sono dei momenti maggiormente delicati rispetto ad altri durante i quali gli errori si pagano a caro prezzo, considerabili quasi come una sfida nella sfida. I più complessi da gestire e superare con lucidità sono due: l'approccio alle gare e i minuti finali in cui subentra la stanchezza.
Fino ad oggi in campionato il Cagliari, numeri alla mano, ha subito ben 4 reti nel primo quarto d'ora (il 25% del totale) andando sotto nel punteggio in diverse occasioni. È un segnale evidente di come il livello di concentrazione dei giocatori nei minuti iniziali non sia adeguato al necessario e questo porti i rossoblù a trovarsi spesso in condizioni di svantaggio in cui devono recuperare il risultato.
L'altro momento critico arriva negli ultimi giri di orologio delle gare: i sardi, anche in questo caso, hanno incassato 4 reti dal 75’ al 90’ (altro 25%) rischiando di perdere o perdendo per strada punti pesanti - contro il Sassuolo ad esempio - e sarebbero state addirittura 5 se Cragno non avesse respinto il rigore di Kownacki al fotofinish di Cagliari-Sampdoria.
Urge correre subito ai ripari e lavorare per migliorare tali frangenti, soprattutto per quanto riguarda i gol tardivi, perché rimontare con poco tempo a disposizione non è mai facile per nessuno e tantomeno per una formazione che non può permettersi di schierare fuoriclasse di livello mondiale, capaci a volte di risolvere le situazioni intricate con grandi giocate.