Dieci mesi di incontri e relazioni top secret tra il Cagliari Calcio e l’amministrazione comunale di Quartu. Obbiettivo permettere ai rossoblù di potersi spostare temporaneamente sul campo di Is Arenas in attesa di una risoluzione definitiva circa il nuovo stadio.
La convenzione tra le parti è ancora in piedi e legalmente valida. La prossima stagione il Cagliari potrebbe e dovrebbe giocare nell’impianto quartese.
Lo stadio quartese versa in buone condizioni, si cura anche il manto erboso, la Main Stand è lì, per il resto in poco tempo è possibile montare le tribune metalliche e rendere l’impianto operativo con capienza 16000 posti. Il tutto mantenendo aperto il dialogo non solo con le istituzioni cittadine, ma anche con la magistratura. È in corso un’inchiesta giudiziaria, tutto deve filare per il verso giusto e nessuno vuole problemi.
Trapela ottimismo, l’operazione è possibile, dopo il 31 maggio il Cagliari è pronto quindi ad abbandonare (quanto meno temporaneamente) il Sant’Elia.
Inoltre, a fine campionato 2017-’18, termine ultimo della concessione firmata da Giulini col sindaco Zedda, la squadra potrebbe andare nuovamente incontro all’incubo dell’emigrazione in penisola. Ed allora, per scongiurare il peggio ecco che i contatti con l’amministrazione quartese sono diventati sempre più fitti. Con la proposta di “proroga tecnica” il Cagliari valuta con attenzione gli eventuali ostacoli alla riapertura dello stadio quartese andando a studiare e seguire tutte le indicazioni della Commissione di Vigilanza.
Tutto deve essere fatto alla luce del sole: chiarezza, trasparenza, rispetto delle regole e massimo rigore nell’osservare le normative.
Ad ogni modo c’è fretta, perché il Cagliari Calcio, qualora non si raggiungesse un accordo per ritornare a giocare nello stadio quartese, entro due mesi è chiamato alla rimozione onerosa della Main Stand, trovandosi quindi a dover sostenere costi importanti.
Si lavora: il futuro prossimo del Cagliari potrebbe rispondere nuovamente al nome di Is Arenas.