L'ex allenatore è indagato per la chat tra Doni e Santoni.
«Allenatore e ds volevano fare X». E’ questa la frase che ha portato Stefano Colantuono sul registro degli indagati nell’inchiesta sul calcioscommesse condotta a Cremona. Parole scritte da Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta, a Nicola Santoni in una chat del 21 aprile 2011: meno di 24 ore prima di Crotone-Atalanta 2-2, gara combinata seconda la Procura anche grazie all’assenso di Colantuono.
RISCHIO ATALANTA - La chat è giudicata dagli inquirenti «lampante» anche perché il «garante» è Doni, uno che nello spogliatoio aveva un peso specifico. L’ex capitano spiega a Santoni di aver parlato con allenatore e ds: «Robi glielo ha detto e pure io ho fatto capire che sarebbe meglio vincere». E alla domanda di Santoni («ma lo sanno ora?») risponde: «Lo sa solo il mr». Non solo, Doni rassicura l’ex portiere: «La gestisco io». Una gestione dettagliata: «L’unica cosa è che se non siamo avanti a 20 dalla fine dobbiamo andare a Parigi». Parola criptata che secondo la Procura vuol dire pareggio (il risultato poi del campo con over per i 4 gol segnati). Una interpretazione avallata dalla successiva preoccupazione di Santoni: Chi gioca dietro da voi? Bisogna dirglielo (riferito ai difensori Troest, Peluso, Bellini e Ferri elencati da Doni, ndr). Se chiedono poi Parigi finisce lì». Il capitano dell’Atalanta conclude con una frase riferita al portiere del Crotone: «Tranquillo, ho fatto come prima di Modena. Dopo vado da Concetti e lo minaccio. Poi vado in Abruzzo con la Lamborghini e li inc...». In Calabria sarà proprio Doni a realizzare nel secondo tempo il 2-2 con una punizione. Questi atti saranno anche vagliati dal procuratore sportivo Stefano Palazzi: essendo una partita nuova, sembrerebbe scontato il deferimento di Doni e quindi dell’Atalanta a prescindere dalla situazione del suo ex tecnico del d.s. Gabriele Zamagna. Se Doni dovesse patteggiare (come sembra probabile dalle carte) il nuovo illecito, la squadra nerazzurra rischia un -1 in classifica. Che potrebbe scontare anche in questo campionato se il processo sportivo si svolgerà in estate.
COLA E VIVES DAL PM - Colantuono si è dichiarato estraneo alle contestazioni. Ieri il suo avvocato, Marco De Luca, ha spiegato che le accuse della Procura sono «frutto evidentemente di un equivoco». Per questo motivo l’ex tecnico dell’Atalanta ha chiesto e ottenuto di essere interrogato dal pm Roberto di Martino: sarò a Cremona giovedì 19 marzo. E sarà sentito dalla polizia giudiziaria su delega del pm anche Giuseppe Vives, centrocampista del Torino, indagato per Lecce-Lazio 2-4, gara considerata alterata dagli inquirenti.