Che la cessione di un giocatore del calibro di Radja Nainggolan potesse sollevare un tale clamore e un tale dibattito tra gli appassionati del Cagliari e di calcio in generale, era prevedibile e preventivabile.
L’oggetto della discussione, d’altronde, ha molteplici aspetti da considerare, tutti divisivi e di diversa natura: aspetti economici e conseguente convenienza o meno dell’operazione per la società di Cellino; bontà o meno della scelta del giocatore in termini di opportunità future di raggiungere grandi traguardi; effettiva possibilità di sostituzione del campione belga nella rosa del Cagliari; scenari di classifica della società sarda nel futuro prossimo. Tutte considerazioni che in un certo senso sono collegate tra loro e che collimano a seconda della prospettiva dalla quale si osserva l’affaire Nainggolan. Vediamo allora le due facce della medaglia, i due punti di vista più diffusi tra i tifosi, esponendo le argomentazioni sia dell’una che dell’altra.
La cessione di Nainggolan è stato un affare irrinunciabile:
prima o poi, il Ninja era destinato a lasciare il Cagliari per andare a giocare in una squadra con maggiori ambizioni, in linea con la statura del calciatore. Era impensabile, illusorio ed egoista sperare che potesse restare ancora a lungo in terra sarda. È la dura legge del calcio attuale, e qualunque appassionato di calcio deve accettare questa amara realtà , soprattutto alla luce della situazione del calcio italiano e, nella fattispecie, di una società come il Cagliari il quale non può disporre nemmeno di uno stadio degno di questo nome.
A queste cifre, poi, (dai 16 milioni in su la valutazione dell’intero cartellino, sebbene suddivisi in più tranches) l’affare andava chiuso: altri centrocampisti di grandissimo valore sono stati pagati anche meno, e il passato – vedi Esposito e Langella – insegna che certe cessioni vanno fatte al momento giusto; questo tipo di occasioni vanno colte al volo per evitare di perderle definitivamente.
Il giocatore, inoltre, ha grandi prospettive ed è giusto che pensi all’ascesa della sua carriera sportiva: la Roma può essere la squadra ideale. È una società in crescita e con l’intenzione di crescere ulteriormente nel futuro con investimenti mirati, una squadra seconda in classifica che con ogni probabilità farà le coppe l’anno prossimo e nella quale Radja può sicuramente trovare spazio e affermarsi, a differenza della Juve, tanto per fare un esempio; e poi, meglio alla Roma che a Napoli o Juventus, per i tifosi è il male minore. Ad ogni modo, i sostenitori del Cagliari devono comunque ringraziarlo ed essergli riconoscenti per tutto quello che ha fatto dentro e fuori dal campo. Nonostante tutto ciò, purtroppo, la sua scelta è risultata comunque una decisione che delude tanti, tantissimi dei suoi tifosi, che prima l’hanno sempre sostenuto, osannato, poi d’improvviso criticato per il cambio di casacca, per poi infine arrivare agli insulti, pesantissimi, prontamente censurati e condannati pubblicamente su Facebook da Claudia, la moglie del Ninja.
Infine, il Cagliari ha sempre dimostrato di riuscire a superare le avversità più difficili e di saper ovviare alle cessioni eccellenti: ci riuscirà in qualche modo anche stavolta.
La cessione di Nainggolan è stata una perdita insostituibile:
è legittimo cercare un miglioramento della propria carriera e le bandiere sono sempre più rare, è vero, ma proprio il Cagliari ne offre un esempio lampante come Daniele Conti, il quale avrebbe anch’egli avuto l’occasione di approdare in squadre più blasonate, ma i sentimenti hanno prevalso su qualsiasi altro aspetto. D’ogni modo, massimo rispetto per la scelta fatta da Radja!
I parametri economici dell’operazione non sono poi così vantaggiosi. Si tratta comunque di una cessione in comproprietà che nell’immediato porterà nelle casse sarde solo 3 milioni, più altri 6,5 a giugno. Si poteva perlomeno attendere sino a giugno e valutare meglio la situazione.
La Roma sta perdendo colpi in classifica e non è così scontato che disputi in Champions League la prossima stagione. A livello di blasone, poi, la società capitolina non è ai livelli delle altre big italiane (vedi Juve, Milan e Inter). Il centrocampo dei giallorossi, inoltre, è altamente competitivo e per il Ninja non sarà comunque facile conquistarsi un posto da protagonista.
Ma, quel che è più importante, il Cagliari difficilmente riuscirà a trovare nell’immediato un giocatore che possa sostituire Nainggolan e dare lo stesso peso specifico in un reparto delicatissimo come il centrocampo. Egli conciliava quantità e qualità , recuperava un sacco di palloni e allo stesso tempo era capace di precisi cambi di gioco di 60 metri: Cellino non può trovare un altro così, e anche nello spogliatoio la mancanza si sentirà parecchio. La perdita per il Cagliari, quindi, è enorme e può avere strascichi e ripercussioni anche sulla sua classifica: i punti finora fatti, d’altro canto, sono solo 21, ne mancano ancora 19 per la salvezza, e non sarà facile farli senza il Ninja. Bisogna stare attenti, si rischia anche la retrocessione.
Questi i due punti di vista principali sulla questione Nainggolan: contrapposti uno all’altro, ma che lasciano anche spazio a posizioni intermedie. La cessione del belga, d’altronde, è un caso spinoso, e rischia di essere un vero e proprio spartiacque della stagione del Cagliari. E voi da che parte state?