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I 5 infortuni calcistici più gravi della storia

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Spesso ci si chiede come sia possibile che atleti così allenati e così ben nutriti siano così soggetti a infortuni. La frequenza degli infortuni nel mondo del calcio è un argomento che perplime gli appassionati (e non solo) da anni. Gli infortuni, nei maggiori campionati europei, avvengono sempre più spesso e le ragioni sono essenzialmente due: i duri contrasti a cui sono sottoposti i giocatori e l’eccessivo carico di lavoro.

Sappiamo come gli infortuni possano cambiare il corso di intere stagioni e soprattutto dei giocatori più importanti. Basti pensare per esempio alla Roma che ha perso Zaniolo per il doppio infortunio al crociato o al Napoli che ha perso Oshimen per il tremendo infortunio al volto rimediato a San Siro contro l’Inter. Siti come https://www.bet-italia.eu/, infatti, hanno alzato le quote di Napoli e Roma quando i giocatori erano assenti.

Il corpo umano non è progettato per correre così tanti chilometri per dei periodi così prolungati. A volte gli infortuni muscolari o ossei sono semplicemente il segnale di risposta più diretto che ha il corpo umano per comunicare un eccessivo carico di lavoro.

Ma quali sono i 5 infortuni più gravi della storia del calcio?

5) Alf-Inge Haland – Man. Utd vs Man City, 21 aprile 2001

Il cognome suonerà famigliare. A subire uno dei peggiori infortuni della storia del calcio è proprio il padre di Erlig Haland, il giovanissimo e devastante attaccante che indossa la numero 9 giallonera del Borussia Dortmund. Il padre del talento norvegese era un calciatore di discreto livello e quando giocava nel Manchester City ha avuto la sfortuna di scontrarsi con uno dei giocatori più violenti e feroci della storia del calcio: Roy Keane. L’irlandese è noto per essere uno dei personaggi più carismatici e violenti della storia della Premier League.

Qualche anno prima dell’infortunio di Haland senior, in un derby di Manchester, c’era stato un duro scontro proprio tra il norvegese e l’irlandese. Ad avere la peggio in quel caso era stato Roy Keane che straziato dal dolore si accasciò a terra; Haland andò vicino a lui a brutto muso e gli gridò di non simulare. Roy Keane non la prese bene e premeditò la vendetta per anni. Nel 2001 in un altro derby tra citizens e red devils, il numero 16 dello United colse il momento propizio e decise di scagliarsi volontariamente contro il ginocchio del povero Haland. L’impatto fu talmente duro da provocare la fine della carriera del calciatore del City. Inizialmente la squalifica per Roy Kean era stata di “sole” 3 giornate e 5000 sterline di multa. Quando venne pubblicata la sua autobiografia e ammise la volontarietà e la premeditazione, la sanzione aumentò a 5 giornate e ben 150 000 sterline di multa.

4) Ronaldo – Lazio vs Inter, 12 aprile 2000

Il fenomeno brasiliano rientra in campo dopo un lungo stop di 6 mesi a causa di un brutto infortunio al ginocchio. I tifosi sono in fermento alla vista del loro idolo, ma l’euforia dura sola pochi minuti. Ronaldo tenta il suo iconico doppio passo e il ginocchio cede a quel cambio di direzione così repentino. L’interista si accascia a terra in lacrime ed è costretto ad altri 6 mesi di stop. Le lacrime del fenomeno sono un’immagine iconica quanto straziante per ogni amante del calcio.

3) Francesco Totti – Roma vs Empoli, 19 febbraio 2006

In un Roma-Empoli, il capitano della Roma subisce un durissimo infortunio da parte di Vanigli. Frattura del perone con interessamento dei legamenti della caviglia. Si pensa che la stagione sia finita e che il capitano non possa far parte della vittoriosa spedizione ai mondiali in Germania del 2006. Addirittura, si pensa che possa essere finita la carriera del numero dieci giallorosso. Fortunatamente per l’Italia ci sarà e giocherà da protagonista.

2) Maradona – Barcellona vs Athletico Bilbao, 23 settembre 1983

El pibe de oro purtroppo è stato protagonista di uno degli infortuni più brutti e pericolosi mai visti. Andoni Goikoetxea interviene con violenza sulla caviglia del diez mandandola in frantumi. Un infortunio terribile che provocherà una diminuzione del 30% della mobilità di quel sinistro così incantevole.

1) Peter Cech – Reading vs Chelsea, 14 ottobre 2006

Il portiere ceco in una partita di Premier League si è ritrovato a scontrare la sua testa contro il ginocchio di Hunt. Cech non sviene immediatamente ma la paura è tanta: l’estremo difensore non reagisce più agli stimoli, viene trascinato negli spogliatoi dove perde conoscenza. Il timore è quello di un’emorragia celebrale interna. Fortunatamente si è trattato “solo” di una frattura del cranio. Da lì in poi Cech al suo rientro indosserà un berretto che lo renderà iconico.

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