È finalmente giunta la notizia che i tifosi rossoblù attendevano con ansia: il Cagliari è stato ceduto agli americani. La cordata, facente capo alla Bain Capital, società controllata da Mitt Romney e supportata dalla Morgan Stanley, una delle più potenti banche d’affari, è riuscita a convincere Massimo Cellino.
L’intesa è stata raggiunta nella notte, sulla base di 80 milioni di euro, in seguito all’incontro avvenuto in quel di Miami, al quale hanno preso parte Cellino, il suo avvocato di fiducia Accardi, i rappresentanti della Bain Capital e un dirigente della Morgan Stanley.
Fondamentale per allacciare nel corso dei precedenti mesi buoni rapporti tra le parti è stato Luca Silvestrone. Il manager ravennate, a lavoro sin dall’inizio del 2014, ha avuto modo di dialogare con l’amministrazione del comune di Cagliari e con i legali di Cellino. Senza dimenticare l’apporto di Dan Meis, l’architetto che sarà chiamato a progettare il nuovo Sant’Elia.
Non è bastato nei giorni cruciali di una estenuante trattativa l’inserimento da parte di Tommaso Giulini, tifoso interista e proprietario della Fluorsid, azienda sardo-milanese con sede a Macchiareddu. Cellino, più propenso a cedere la società al giovane imprenditore e scettico fino all’ultimo momento circa la bontà e la serietà degli americani, è riuscito ad essere convinto dai loro dollari e dalla loro passione calcistica, e si prepara per affrontare la stimolante esperienza alla guida del Leeds. L’obiettivo è la salita in Premier League prima possibile.
E in casa Cagliari, quali saranno gli obiettivi? La cordata statunitense vuole puntare in alto, e cercherà di costruire una squadra competitiva, per consentire ai colori rossoblù di ritornare dopo decenni ai vertici della classifica. O almeno, così pare.
Sognare non costa nulla. Intanto, prendiamo atto dell’inizio di una nuova era per la Cagliari Calcio: siamo pronti per scrivere nuove incredibili pagine della storia rossoblù.

